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Reati a Finale 2011-2013, diminuiscono le denunce di furto ma crescono quelle per lesioni

da | Giu 16, 2015 | Finale Emilia | 0 commenti

Sono stati recentemente resi noti i dati statistici del ministero dell’Interno sui delitti commessi nel triennio 2011-2013. Nelle accurate analisi svolte dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza sui dati forniti, a prescindere dall’ente o ufficio che ha ricevuto la denuncia, il dato più evidente che riguarda Finale Emilia è quello della considerevole diminuzione di furti nel 2013 rispetto al 2011: il numero è infatti sceso da 281 a 262.

I dati del Ministero

I dati del Ministero

All’interno di questo dato complessivo, nel corso del 2013, sono stati 48 i furti in abitazione e 46 quelli su auto in sosta, 12 in esercizi commerciali, 8 i furti di autovetture e 4 di ciclomotori, 10 furti con destrezza e uno solo con strappo. Rispetto al 2011, le diversificazioni dei reati di furto si mantengono sostanzialmente stabili con la significativa diminuzione dei furti su auto in sosta. In calo anche le rapine (3 nel 2013 contro le 4 del 2011) i reati relativi a produzione e spaccio di stupefacenti (3 nel 2013 contro i 5 del 2011) e alle percosse (1 denuncia nel 2013, 4 nel 2011). Nel corso del 2013 si sono azzerati anche gli omicidi colposi (erano stati 2 nel 2011), mentre si è registrato un tentato omicidio (nessuno nel 2011). Tra gli altri reati riscontrati, risultano in crescita le lesioni dolose (25 nel 2014 contro le 16 del 2011), le minacce (10 contro 9), le ingiurie (14 contro 8) e le truffe informatiche (24 contro 17). Stabile, invece, il numero delle violenze sessuali (1) e dei reati legati alla ricettazione (7).

“La diminuzione dei reati – spiega il vicesindaco e assessore alla Polizia Municipale e Servizi Sociali, Lisa Poletti – è certamente il frutto di accurati e mirati servizi di prevenzione posti in essere dalle Forze dell’Ordine presenti sul territorio, alle quali l’Amministrazione Comunale porge il proprio sentito ringraziamento per l’attività svolta. Invitiamo in ogni caso i cittadini a mantenere alta la soglia d’attenzione e a non esitare nel chiedere l’intervento delle forze di pubblica sicurezza: nessuna persona è infatti autorizzata ad entrare all’interno di un’abitazione privata, anche se si qualifica per appartenente a determinate società, INPS, Poste Italiane, Enel eccetera”

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