Con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale del dl Enti locali entra in vigore una norma molto attesa: l’articolo 1 prevede, infatti, la possibilità per i Comuni di escludere dal Patto di stabilità interno le spese per interventi di messa in sicurezza degli edifici scolastici. Il provvedimento istituisce un Fondo con almeno 20 milioni di euro e specifica che le spese che possono derogare dal Patto di stabilità sono quelle derivanti da stanziamenti di bilancio e/o contrazioni di mutuo per gli interventi già finanziati con la delibera del Cipe del giugno 2014. “Nella delibera Cipe – spiega Manuela Ghizzoni – erano previste le risorse legate ai singoli progetti, nel dl Enti locali c’è lo sblocco dal Patto di stabilità. Una norma che, solo nel Modenese, riguarda ben 22 Comuni e 44 edifici scolastici, per un totale di lavori il cui importo supera i 2 milioni e 850mila euro”.
I Comuni citati nella delibera Cipe sono variamente distribuiti sul territorio provinciale, dalla montagna alla Bassa. Per quanto riguarda appunto quest’ultima si tratta dei Comuni di Bomporto, Nonantola, Novi di Modena e Ravarino. I lavori presi in considerazioni sono i più vari: vanno dall’adeguamento sismico alla messa in sicurezza di parti degli edifici, dalla manutenzione della copertura alla realizzazione di cucine al rifacimento dei serramenti o della pavimentazione. Ogni Comune, insomma, a suo tempo predispose il progetto ritagliato sulle specifiche esigenze locali: per poter accedere allo sblocco del Patto di stabilità, infatti, i Comuni interessati dovranno trasmettere, entro il 30 giugno 2015, uno specifico modulo compilato alla Presidenza del Consiglio dei ministri (mail ediliziascolastica@pec.governo.it).