Per la banda dello spray si parla di oltre 70 colpi realizzati durante concerti e discoteche. E’ la stima degli inquirenti che stanno indagando sul gruppo di ragazzi modenesi, capitani da Ugo Di Puorto, figlio 19enne di un boss dei casalesi di stanza a Bomporto, e che si ritiene abbiano avuto un ruolo chiave nella strage alla discoteca di Corinaldo in cui nel dicembre scorso morirono 6 persone (in foto).
La tecnica era rodata, la stessa messa in atto quella drammatica notte. Di Puorto con i suoi complici, Andrea Cavallari, 20 anni di Bomporto, Moez Akari, 22 anni residente a Castelnuovo Rangone, Raffaele Mormone, 19 anni di San Cesario sul Panaro, Badr Amouiyah, 19 anni residente a San Prospero e Sohuibab Haddada, 21 anni residente a Bomporto (che sono stati arrestati con Andrea Balugani, 65 anni di Castelfranco Emilia, il gestore del “Compro oro” che ricettava la refurtiva) individuava il locale da prendere di mira, studiando gli eventi che avrebbero attirato più persone possibili. Poi nella calca seminavano il panico spruzzando spray al peperoncino, e aprofittavano della confusione per rubare gioielli e portafogli e fuggire via.
Tanti i colpi che hanno realizzato i ragazzi, si parla di un giro di denaro sui 15 mila euro al mese, e anche dalle nostre parti non sono mancati gli epidodi di cui forse sono stati protagonisti, ad esempio a Modena, proprio loro. Un altro caso è avvenuto a Nonantola, dove vennero intossicate due ragazze. Ma molti, moltissimi, non sono stati denunciati. Per questo la stima raggiunge e supera abbondantemente la quindicina si casi.
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