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“Il Panaro è inquinato”, la denuncia di tre consiglieri

da | Ago 28, 2019 | Finale Emilia, San Felice sul Panaro | 0 commenti

“Il Panaro è inquinato. Le analisi di un campione d’acqua prelevato in zona hanno messo in evidenza una concentrazione di BOD (richiesta biochimica di ossigeno) pari a 77,6 mg/l, superiore ai limiti di legge (limite 20 mg/l, D.Lgs. 152/2006). Un fiume incontaminato ha solitamente valori di BOD minori di 1 mg/l. Un fiume moderatamente inquinato ha valori di BOD fra i 2 e gli 8 mg/l. Un’acqua di scarico efficacemente trattata da un impianto di depurazione ha valori di BOD di circa 20 mg/l”. Lo sostengono sulla base di analisi biochimiche di laboratorio i consiglieri comunali di San Cesario Sabina Piccinini e Ivano Soli (Gruppo Consiliare Lista Civica Nuovo San Cesario) e Mirco Zanoli (Gruppo Consiliare Rinascita Locale).

A finire nel mirino dei tre consiglieri lo scarico delle acque della ditta Far Pro di Spilamberto che – sostengono – “dovrebbe essere chiuso per essere poi convogliato nel sistema fognario di Spilamberto”. Anche una determinazione dirigenziale di Arpae, la n. 6218 del 22 Novembre 2017, lo spiega: “Fatte salve le considerazioni di compatibilità tecnica ai sensi del vigente regolamento comunale degli scarichi in pubblica fognatura, il gestore è tenuto a realizzare (con le modalità e le tempistiche da concordare con il Comune di Spilamberto ed il gestore del S.I.I.) l’allacciamento dello scarico delle acque trattate nel depuratore aziendale alla fognatura comunale (quando realizzata e disponibile), con recapito finale all’impianto di depurazione comunale. […] Lo scarico delle acque di raffreddamento andrà comunque mantenuto in acque superficiali, per non gravare di eccessivo carico idrico l’impianto comunale”.

“E chi può escludere – aggiungono i consiglieri – che l’acqua scaricata non si mescoli con quella da cui pescano i pozzi HERA, situati poco più a valle, che alimentano gli acquedotti di San Cesario, di Modena, Castelnuovo e Castelvetro? Nell’autorizzazione rilasciata alla ditta da Arpae, ci sono delle prescrizioni ben precise, perchè non vengono fatte rispettare? Un tempo, i Fiumi erano considerati sacri: è chiaro che i tempi sono cambiati”.

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