FINALE EMILIA – Addio a don Oscar Bin, lutto a Finale Emilia. Don Oscar aveva appena festeggiato 25 anni di sacerdozio passati tutti a Finale Emilia, ed era molto amato e stimano nella cittadina, per lui, in occasione dei suoi 75 anni di età, l’anno scorso si era tenuta una bella festa. Se ne è andato giovedì mattina, dopo un breve ricovero in ospedale per un controllo.
Per quanti hanno il desiderio di porgere l’ultimo saluto a don Oscar Bin, amato sacerdote della nostra Parrocchia, e parroco di Reno Finalese, il funerale si terrà lunedì 30 settembre, alle ore 15, in piazza Verdi.
A partire da sabato 28 settembre sarà allestita la camera ardente presso l’abitazione dello stesso don Oscar (entrando dal portone di fianco alla Parrocchia, corso Cavour 3).
Venerdì, sabato e domenica, alle ore 21, presso la Chiesa del Seminario, sarà recitato il Rosario a commemorazione, seguito da un momento di veglia di preghiera.
Numerosi e commossi i ricordi che si susseguono sui social
Scrive ad esempio Betty Mantovani:
La mia conoscenza di Don Oscar viene da lontano:lo conobbi in Friuli, esattamente a Cesclans, un piccolo paesino dove, dopo il terremoto, la Caritas di Modena aveva allestito un campo di aiuto.
Lui era, allora, parroco o cappellano, non ricordo, di Vignola.
Era il 1976:io avevo 18 anni, lui era un giovane sacerdote.
Tra i due gruppi di Finale e Vignola, inutile dirlo si stabilì subito una intesa speciale e quando , dopo anni, me lo ritrovai a Finale, non credevo ai miei occhi.
L’ho visto, l’ultima volta, lunedi mattina direi.
Voleva una sciroppo per la tosse “da fumo”, come mi chiedeva sempre lui…
“Ma Oscar…. smetti di fumare , dai, fai uno sforzo”
Ma dai Betty, cosa vuoi che mi faccia ormai…..
Si, avevi ragione, Don
ormai non conta più.
Prega per noi.
Roberto Ronchetti
Non era ne’ un parroco ne’ il mio insegnante di Religione…per me Don Oscar era un amico…con la sua scomparsa, per quelli della mia generazione, se ne va un pezzo di vita e di storia. Era il prete della gente e per la gente…mi sembra ancora di vederlo, sotto quel cappello nero con la sigaretta in bocca passeggiare per Finale e scambiare 2 parole con tutti….era un anticonformista….un pozzo di cultura sotto le umili vesti da sacerdote …ci potevi parlare davanti ad un buon bicchiere di vino…era il prete che, dopo avere celebrato la messa Natalizia di mezzanotte, nascondeva il Santissimo e dispensava vin brule’ per tutti…L’ ultima volta che lo vidi fu durante un Finalestense di qualche anno fa, come sempre ci abbracciammo calorosamente, lui mi ricordo’ di essere stato il suo primo chierichetto e mi disse ” Bobo, vienimi a trovare ogni tanto ! E’ da molto che non ti confessi vero ?! “…poi, guardando il crocifisso che ho al collo, aggiunse ” sono contento che porti sempre Gesu’ con te, non dimenticarlo mai “….e poi non ci siamo piu’ visti…
Riposa in pace Don. Per te ci sara’ senz’altro un angolo speciale in Paradiso ❤
Il sindaco Sandro Palazzi
Oggi Don Oscar ci ha lasciato, da due o tre giorni non stava bene, ed era stato ricoverato, ma niente poteva lasciare presagire quello che è successo.
Il primo giorno in cui Don Oscar venne a Finale io c’ero, mi sembra fosse il 1976, in occasione di una serata conclusiva in cui Don Ettore ci offriva una cena alla fine della Fiera di settembre dopo avere gestito la Pesca di beneficenza della Parrocchia di Finale.
Don Ettore ce lo aveva presentato in quella occasione e subito, tra noi ragazzi e Don Oscar si stabilì un clima familiare, immediato, leale e sincero, come il suo docile carattere.
Da allora Don Oscar ha fatto parte della nostra Comunità, si è profondamente “finalesizzato” tanto da fare scomparire quell’iniziale accento veneto che lo contraddistingueva all’inizio e farlo esprimere in perfetto dialetto finalese.
L’ho incontrato sabato verso le 18 mentre si apprestava ad andare a recitare Messa, in quella occasione mi ha dato benevolmente del “Sindac Troia” , solo noi Finalesi sappiamo quanto è carico di affetto questa apparente offesa.
Gli abbiamo voluto bene tutti quanti, credenti e atei, bianchi rossi verdi e gialli, di destra e di sinistra di sopra e di sotto, ricchi e poveri, perchè ci ha sempre trattato tutti nella stessa maniera, senza alcun pregiudizio, con pazienza, disponibilità e amore vero verso tutti; un amore che non è paragonabile a infatuazione, simpatia e/o semplice sincero sentimento, ma un amore vero solo di chi innamorato di Cristo e della Chiesa ha saputo trasmettere a chi lo incontrava ciondolante durante le sue passeggiate in piazza tra bar e negozi ma soprattutto in tutte le occasioni liturgiche e di festa che in questi oltre 40 di servizio ci ha dato la possibilità di apprezzarlo.
Resterà sempre nella storia della nostra parrocchia ma soprattutto nel cuore di tutti coloro che lo hanno conosciuto,ci dispiace che non possa vedere la sua Chiesa di Reno ricostruita e sia scomparso proprio nel momento dell’inizio dei lavori di recupero post sisma 2012.
Sono, anzi siamo, profondamente angosciati per questa sua improvvisa scomparsa, come pecora del suo gregge che ci ha guidato con tanta perseveranza mi unisco a tutta la nostra comunità nell’esprimere alla Parrocchia e alla Diocesi di Modena le nostre profonde condoglianze.
infine, pensando alla sua figura in questo momento, vengono in mente le parole di San Paolo a Timoteo:
“Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la mia corsa, ho conservato la fede.Ora mi resta solo la corona di giustizia che il Signore, giusto giudice, mi consegnerà in quel giorno”;