Sanfelice 1893 Banca Popolare ha chiuso il primo semestre 2019 con un utile netto consolidato di poco superiore a 1 milione di euro, in linea con il piano industriale che prevedeva il ritorno alla redditività dopo le perdite registrate negli esercizi precedenti. Lo rende noto un comunicato della Banca che così spiega:
Nella composizione dell’utile a sei mesi il maggior contributo proviene dalla gestione caratteristica che ha generato un margine di intermediazione di 11,3 milioni di euro, sebbene in contrazione rispetto allo scorso anno principalmente per effetto della dinamica dei tassi di interesse. Le rettifiche di valore su crediti e immobili, che sono state la causa principale dei risultati negativi degli ultimi due esercizi, si sono sensibilmente ridotte.
L’obiettivo di ritorno all’utile è stato raggiunto conseguendo peraltro indicatori patrimoniali consolidati di tutto rispetto: il CET1 (Phased In), così come il Total Capital Ratio, si sono attestati al 14,06%, in aumento rispetto al 13,51% del 31 dicembre 2018. Le riserve di liquidità si mantengono elevate, con un indicatore LCR del 210%, ben oltre i requisiti regolamentari, pari al 100%.
“I risultati che abbiamo conseguito soddisfano le nostre aspettative. I traguardi che ci eravamo prefissati con il piano industriale sono stati raggiunti – spiega il direttore di Sanfelice 1893 Vittorio Belloi. – Ora proseguiamo nell’azione di consolidamento dei nostri indicatori”.
E ancora:
Gli indicatori di asset quality (qualità degli attivi) sono in miglioramento: le coperture, in linea con la media dell’intero sistema, si attestano al 54,5%, in aumento di 2 punti percentuali rispetto al 31 dicembre; anche l’indicatore lordo dei crediti deteriorati (NPL ratio lordo), ha registrato un netto miglioramento, attestandosi al 13,5%, rispetto al 15% registrato a fine anno.
Con l’ultima operazione di cessione di NPL per un valore lordo di 19,4 milioni di euro conclusa in agosto, la Banca ha ulteriormente migliorato questo risultato attestandosi a quota 9,7% sul totale degli impieghi. Di conseguenza, gli indicatori di asset quality l’hanno posizionata tra le migliori del sistema bancario, con un NPL ratio lordo al di sotto del 10%, mantenendo comunque coperture oltre il 51% sul deteriorato residuo. I costi della cessione sono stati ampiamente assorbiti dal risultato economico positivo registrato dal Gruppo nel periodo preso in esame.
“Questi risultati ci consentono di entrare nella fascia virtuosa del nostro segmento bancario – aggiunge il presidente Flavio Zanini. – Ora possiamo proseguire in maniera più decisa il lavoro iniziato lo scorso anno, finalizzato all’ulteriore contenimento dei costi, che consentirà di ridurre sensibilmente l’indicatore cost income”.
La proiezione dei dati a fine 2019 si conferma in linea con quanto indicato nel piano industriale, di recente revisionato con contestuale modifica dell’orizzonte temporale al 2022.