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Ospedale, Goldoni replica: “Parole irricevibili”

da | Ott 15, 2019 | San Felice sul Panaro | 0 commenti

SAN FELICE SUL PANARO – Non si fa attendere la risposta del sindaco Michele Goldoni all’attacco dei consiglieri Negro e Silvestri della lista Insieme per San Felice in merito all’assemblea sull’ospedale.

Scrive il sindaco in una lunga nota condivisa sui social:

Essi affermano che convocare l’assemblea pubblica per presentare ed analizzare insieme il documento sottoposto dalla Regione ai sindaci sarebbe stata una azione da “agitatori di popolo”. Io non so se tra il Pd e il popolo ci sia oggi un solco così difficile da colmare, al punto da usare la parola popolo con toni così spregiativi, ma certamente trovo queste parole inaccettabili per il rispetto dovuto alle tante persone che hanno partecipato (inclusi il neo segretario del Pd e il capogruppo consiliare a San Felice) e che sono intervenute. Erano presenti nello specifico: 4 medici di famiglia, due primari (entrambi eletti nelle liste del Pd), operatori sanitari, un parlamentare, i rappresentanti di associazioni e comitati che da anni tutelano l’ospedale di Mirandola: l’associazione La Nostra Mirandola, i promotori del referendum a difesa dell’ospedale di Mirandola notoriamente osteggiato dal Pd e l’associazione Salviamo l’ospedale della Bassa. Sono intervenuti, inoltre, anche i rappresentanti sindacali della sanità provinciale Belloni della Uil e Tassinari della Cgil, che ha quantomeno apprezzato l’opportunità di una assemblea pubblica, per quanto non esaustiva. Presenti, infine, anche l’associazione Mirandola per Mirandola, amministratori o consiglieri di altri Comuni, rappresentanti della sinistra e del centrodestra, inclusi cittadini elettori del Pd.

Di certo Paolo Negro non era presente, non può quindi evidentemente immaginare il clima assembleare e di confronto, di contributo di tutti, che abbiamo vissuto nel quale io stesso, dopo il mio intervento, mi sono limitato ad ascoltare i cittadini.

La cosa peggiore è che I signori Negro e Silvestri parlano di “presupposto mendace”, quindi di una falsità, a proposito di quanto ho riferito sulle parole dell’assessore regionale Venturi. In merito voglio ribadire che io ho chiesto all’ assessore Venturi se quel documento da firmare con solerzia andava considerato un punto di partenza o di arrivo, cioè se quanto veniva proposto fosse emendabile. La risposta che ho ricevuto non è stata affatto esaltante, tanto che all’uscita ho evidenziato a più riprese la mia volontà di non sottoscrivere tale documento. Trovo quindi inaccettabile e offensivo per un sindaco sostenere a mezzo stampa che avrei raccontato il falso.

Io ero presente a Bologna, io ho fatto la domanda, i signori Negro e Silvestri invece non erano presenti (circostanza già sufficiente di per sé). All’assemblea ho anche precisato che se ci sarà una apertura, se il documento evolverà in una proposta, io ci sarò per discuterne, cercando unità di intenti con gli altri sindaci. Queste sparate offensive, prive di fondamenta poiché ribadisco i signori Negro e Silvestri non c’erano, non aiutano il dialogo e mi costringono a valutare la portata inaccettabile e lesiva di quanto mi si attribuisce.

Colgo inoltre l’occasione per ribadire che io, una volta ricevuto il materiale dalla Regione, lo ho trasmesso a tutti i consiglieri comunali e come si evince anche dalla registrazione dell’ultimo consiglio comunale, ascoltabile da tutti sul sito del Comune, ho evidenziato il fatto che l’assemblea di giovedì scorso sarebbe stata la prima di una serie di iniziative pubbliche e che avrei sempre condiviso le decisioni riguardanti questo importante e delicato tema con tutto il consiglio comunale. Sento pertanto il dovere di tranquillizzare i consiglieri di Insieme per San Felice che nessuno verrà escluso, tanto meno i cittadini che ci onoriamo di rappresentare.

Come sindaco ho ricevuto il mandato del Consiglio comunale di San Felice di tentare un dialogo con gli altri Comuni su un presupposto chiaro: non il generico “potenziamento” , ma il ritorno dell’ospedale alle sue funzioni di ospedale di zona, pur tenendo conto dell’evoluzione del sistema sanitario (quindi ad esempio chiediamo i posti letto fondamentali, al di là di quello che è accaduto dopo il sisma).

Un impegno unitario, tenuto conto del fatto che in data 19 settembre 2019 anche il Pd ha votato in consiglio comunale questa proposta. Salvo poi proporre un documento diverso, diverso nella essenzialità stessa del mandato al sindaco. Ma io per questo non ho offeso nessuno, non ho ironizzato con nessuno. Non ho semplicemente votato quel documento, con il gruppo che mi sostiene, e proseguirò nel mio impegno, a dispetto delle sabbie mobili e del clima rissoso e offensivo nel quale si vuole gettare una questione così seria.

Il periodo pre-elettorale non aiuta una calma discussione, ma occorre insistere per avere una posizione unica. Le tre opzioni in campo non sono così distanti se non ci si lascerà fuorviare dalla volontà di utilizzare questi temi per delegittimare l’avversario politico.

E chiudo citando l’art.10 dello Statuto della Regione Emilia Romagna: “La Regione valorizza in modo equilibrato i territori, con particolare attenzione verso la montagna e la pianura, al fine di assicurare una equa fruizione dei diritti e soddisfazione dei cittadini su tutto il territorio regionale”.

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