RAVARINO, NONANTOLA, BOMPORTO, BASTIGLIA E CASTELFRANCO – “Se la signora Bruni lo riterrà, il servizio sociale ed il personale di coordinamento del centro è a disposizione per affrontare le problematiche di Alessandro al fine di consentire un suo sereno reinserimento a Casoni”. Risponde così Giovanni Gargano, presidente dell’Unione dei Comuni del Sorbara, alle preoccupazioni della mamma di un ragazzo disabile che nei giorni scorsi aveva lamentato che gli ospiti erano “senza più punti di riferimento”.
Gargano spiega che “l’Unione dei Comuni ha avviato a partire dallo scorso anno un’importante riorganizzazione dei servizi rivolti alla popolazione disabile ed investito in tale progetto notevoli risorse sia economiche che professionali. Oltre all’investimento per la realizzazione del nuovo centro diurno socio-riabilitativo che sorgerà a Castelfranco, si è infatti promossa un’azione di collaborazione pubblico–privato volta a innovare e qualificare l’offerta storica dei servizi al fine di far fronte ai nuovi bisogni della popolazione disabile residente nei Comuni di Bastiglia, Bomporto, Castelfranco, Nonantola, Ravarino e San Cesario. Accanto ai servizi tradizionalmente erogati quali centri residenziali, diurni e laboratori protetti, saranno infatti realizzati interventi rivolti alla vita indipendente e all’inserimento socio-occupazionale”.
A quanto scrive il presidente dell’Unione in una lunga nota “nell’attesa del completamento della nuova struttura diurna, le attività a Casoni continueranno come negli scorsi anni” e quindi il ragazzo “potrà continuare a svolgere le attività di falegnameria, cucina, maneggio e piscina che faceva insieme agli altri ragazzi del centro, a cui si aggiungeranno a breve gli altri ragazzi ospiti del centro diurno di Recovato, con cui nel corso degli anni, ed in particolare ultimamente, varie sono state le attività congiunte realizzate”.
“Siamo consapevoli – aggiunge Gargano – dell’importante rapporto che si instaura con il personale educatore, ma come più volte esplicato nei vari incontri che le Amministrazioni e la cooperativa Domus, soggetto gestore dei servizi, hanno avuto con i famigliari dei centri, la sostituzione di alcuni operatori si è resa necessaria a fronte di scelte personali del singolo educatore o comunque per cause non imputabili alla cooperativa”.
E ancora:
Consideriamo la signora come specchio di tutte le altre madri e famiglie di ragazzi che frequentano le nostre strutture, la nostra attenzione è infatti massima non solo per gli investimenti di qualificazione dell’offerta ma anche nei confronti di chi utilizza e vive i nostri centri.
La riorganizzazione dei servizi ed il cambio di struttura per alcuni dei ragazzi frequentanti, insieme al ricambio imprevisto di personale, hanno creato una congiuntura non positiva che stiamo governando e, siamo certi, con la collaborazione di tutti , supereremo positivamente.
Abbiamo in programma nuovi incontri con i familiari ma siamo disponibili anche a prevederne altri qualora ci venga rappresentata la necessità.
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