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Sanità, sempre meno posti letto: si arriverà a 3,7 ogni mille abitanti

da | Nov 18, 2015 | In Primo Piano, Salute | 0 commenti

“Portare la dotazione dei posti letto pubblici e privati accreditati regionali a 3,7 posti letto per 1000 abitanti, comprensivi di 0,7 per la riabilitazione e la lungodegenza post-acuzie (tenuto conto del saldo di mobilità), cioè l’obiettivo indicato dal Decreto ministeriale 70/2015″. E farlo “mantenendo una visione di carattere regionale, migliorando il livello di efficienza complessiva delle attività ospedaliere, riconducendo le attività erogate in day hospital, day surgery e ordinario programmato 0-1 giorno al regime ambulatoriale e rafforzando l’introduzione di modelli innovativi, anche completando il percorso di realizzazione degli ospedali di comunità”. Poi “completare la definizione dei bacini di utenza e concentrazione delle Unità operative complesse (Uoc)” e “attuare una riorganizzazione che tenga conto dei volumi e degli esiti per le principali patologie in cui è comprovato che all’aumentare dei volumi le complicanze si riducono”. Ancora: “Ripuntualizzare le discipline Hub and spoke, come evoluzione di quelle già individuate dalla programmazione regionale, prevedendo che per queste sia il livello regionale a definire i bacini, le Uoc gli assetti di rete e le relazioni, riavviando un lavoro di confronto specifico con le Aziende e i professionisti e procedendo altresì a un adeguamento-manutenzione delle reti esistenti”.

Questi i principali obiettivi in tema di riorganizzazione della rete ospedaliera regionale spiegati oggi dai tecnici dell’assessorato alle Politiche per la salute in commissione Politiche per la salute e politiche sociali, presieduta da Paolo Zoffoli.

“L’evoluzione delle metodiche chirurgiche e mediche- ha specificato l’assessore alle Politiche per la salute e politiche sociali, Sergio Venturi– ha creato negli ultimi decenni i presupposti per un trasferimento di attività verso il regime ambulatoriale. La riduzione di posti letto non significa minore efficienza, verrà posta particolare attenzione agli standard strutturali, organizzativi, tecnologici e qualitativi”. L’esponente della Giunta ha poi rimarcato l’importanza della “gestione dei picchi di afflusso e della valorizzazione delle professionalità”. “Dalle indicazioni del DM 70/2015 e della necessità di rendere coerente la classificazione delle strutture rispetto alla tipologia di attività che ospitano e alla casistica che assistono- ha aggiunto-, ogni ambito territoriale dovrà procedere a una analisi su scala locale, senza trascurare le diverse caratteristiche geografiche e le specifiche vocazioni. Non verranno tolte risorse al territorio”. Gli indirizzi, ha concluso, “dovranno essere tradotti in pratica entro il 31 dicembre 2016”.

Inoltre, nella relazione dell’assessorato è stato rilevato che “tra il 2012 e il 2015 la dotazione di posti letto si è ridotta di 1.725 unità, entro dicembre 2016 dovrà realizzarsi un calo di almeno 815 posti letto, passando dai 18.145 attuali, numero che tiene già conto del tetto in riduzione per privato accreditato, a non più di 17.330”.

Il presidente Zoffoli, Alessandro Cardinali, Marcella Zappaterra e Giuseppe Boschini, consiglieri del Pd, hanno sottolineato l’importanza del “lavoro che sta dietro all’efficientamento del sistema sanitario”, rimarcando la necessità di “specializzazione della rete ospedaliera, anche in base alle esigenze del territorio e alla tutela delle professionalità”. Hanno inoltre evidenziato la “rilevanza che assume la scelta di trasferire attività verso il regime ambulatoriale, garantendo maggiori garanzie ai cittadini”, rimarcando infine che “meno posti letto non significa minore qualità”.

Gabriele Delmonte e Daniele Marchetti, consiglieri Ln, hanno rilevato la necessità di “garantire particolare peso al criterio della clinical competence (competenze professionali del personale medico)”, oltre a chiedere “l’attuazione di un canale di comunicazione più efficace con l’assessorato”.

Il tema della clinical competence è stato condiviso anche dalla consigliera Raffaella Sensoli (M5s).

Infine, Igor Taruffi (Sel) ha ribadito “l’importanza di condividere le nuove scelte con i territori, mettendo in campo tutte le strategie necessarie prima di sospendere un servizio, in particolare nelle aree più periferiche”.

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