430 milioni e 600 mila euro: è l’impegno finanziario della Regione Emilia-Romagna relativo al ‘Fondo regionale per la non autosufficienza (Frna)’, relativamente all’annualità 2015. Il parere positivo al programma di spesa è arrivato oggi dalla commissione Politiche per la salute e politiche sociali, presieduta da Paolo Zoffoli,con il sì di Pd e Sel e l’astensione di Ln, M5s e Fdi-An.
Il Fondo regionale, ripartito tra le Ausl – hanno riferito in commissione i funzionari della Giunta – “andrà a finanziare gli interventi a favore delle persone non autosufficienti secondo gli indirizzi di cui alle delibere di Giunta 509/2007, 1206/2007, 1230/2008 e 1702/2009″. In particolare, hanno proseguito, “303 milioni di euro, in continuità con la programmazione 2014, sulla base della distribuzione della popolazione residente con più di 75 anni; 13,15 milioni a integrale copertura della quota relativa alle gravissime disabilità acquisite; 106,17 milioni per gli interventi a favore delle persone con disabilità; 8,38 milioni euro a integrale copertura della quota aggiuntiva prevista per i servizi in possesso di condizioni gestionali particolari”.
Daniele Marchetti (Ln) ha chiesto nel suo intervento “se via sia necessità di aggiornare i parametri collegati all’assegnazione del Fondo”. Il consigliere ha inoltre domandato informazioni “sulle risorse riservate alle persone affette da Sla” e sulle “difficolta nell’accessibilità ai centri diurni”.
Raffaella Sensoli (M5s) ha chiesto spiegazioni “sulla fruibilità, da parte delle Ausl, dei residui”.
Tommaso Foti (Fdi-An) ha sollecitato “l’introduzione, relativamente all’assegnazione dei fondi, del criterio della territorialità, tenendo conto delle aree svantaggiate”.
Sui parametri collegati all’assegnazione delle risorse, i tecnici hanno riferito che “è in atto una riflessione per aggiornarli”, sottolineando che “è stato aperto un tavolo di confronto con Ausl, enti locali, associazioni e sindacati” sui temi “della sostenibilità dei servizi, dell’innovazione e dell’assistenza domiciliare”.
Sulle risorse ai malati di Sla, la Sindrome laterale amiotrofica, hanno riferito che “dal 2011 l’Emilia-Romagna riesce a garantire continuità di interventi attraverso le risorse nazionali, specificatamente per assegni di cura e assistenza domiciliare di tipo sociale”.
Sull’accessibilità ai centri diurni hanno parlato di “aggiornamento in atto per rivedere l’offerta, rendendo le strutture maggiormente fruibili”.
Quanto ai residui, hanno sottolineato che “le risorse sono vincolate alla non autosufficienza, riutilizzabili dalle Ausl nelle annualità successive”; nel 2014, hanno specificato, “i residui sono stati di circa 31 milioni di euro, mentre nel 2015 è in atto un livellamento”.
Infine, sulla territorialità hanno comunicato che “è in programma un arricchimento dei criteri che tenga conto delle zone disagiate: collinari e montane”.
In conclusione alla seduta, il presidente Paolo Zoffoli e la consigliera Marcella Zappaterra (Pd) hanno ribadito “l’impegno costante della Regione nel finanziare il Fondo regionale, anche negli anni in cui le risorse nazionali erano state azzerate”, rimarcando che “nel 2015 il Governo ha garantito maggiori risorse all’Emilia-Romagna per 4,3 milioni di euro”.