Contenere i consumi di suolo per arrivare con l’obiettivo di arrivare al saldo zero, senza congelare lo sviluppo ma puntando sulla riqualificazione urbana anche attraverso incentivi pubblici. Sono queste le linee strategiche della futura legge regionale sull’Urbanistica illustrate da Raffaele Donini, assessore alla Programmazione territoriale della Regione Emilia Romagna, nel corso di un contro con sindaci, associazioni economiche, ordini professionali e sindacati modenesi che si è svolto nella sede della Provincia di Modena mercoledì 25 novembre.
L’incontro fa parte di un programma di appuntamenti in tutte le province per illustrare un percorso verso la legge che, come ha affermato Donini, «sarà il più possibile partecipato perché puntiamo sulla condivisione degli obiettivi da parte di tutti, enti locali, associazioni e ordini professionali».
Non sarà un aggiornamento della legge regionale 20 in vigore – ha puntualizzato in una nota Donini – ma una «legge completamente nuova per adeguare i nostri strumenti e le strategie alle sfide che ci attendono nei prossimi anni».
Sui tempi Donini ha annunciato la costituzione in gennaio di un gruppo tecnico regionale, l’avvio di una fase di ascolto delle istanze del territorio per arrivare a una prima bozza di legge nel maggio del 2016, una nuova fase di confronto sempre con i territori con l’obiettivo di approvare la legge agli inizi del 2017.
Donini è partito dai dati sul consumo del suolo che vedono la regione Emilia Romagna al terzo posto, dopo Veneto e Lombardia, con il 10 per cento di suolo utilizzato.
«Il policentrismo – ha evidenziato Donini – ha garantito finora uno sviluppo equilibrato e la coesione sociale dei territori, ma ora va superato per ottenere una maggiore competitività territoriale. Abbiamo il 23 per cento del suolo utilizzato disperso in aree non considerate urbane con enorme impatto sui costi di gestione, senza trascurare il fatto che ora l’83 per cento degli edifici rurali non hanno attinenza con l’attività agricola».
Donini ha sottolineato che lo sviluppo del settore edilizio dovrà passare soprattutto sulla rigenerazione urbana dei centri storici e delle periferie urbana, non solo energetica o sismica. E per fare questo serviranno incentivi anche fiscali e contributi pubblici per avviare una nuova fase che punterà sulla qualità urbana. Donini ha annunciato, inoltre, che la legge deve prevedere una significativa semplificazione delle procedure e la riduzione degli strumenti e dei livelli di pianificazione territoriale, con il coinvolgimento anche delle future aree vaste.
Nel corso del dibattito Gian Carlo Muzzarelli, presidente della Provincia, ha sottolineato l’esigenza di coniugare «la riduzione del consumo di suolo con la necessità di favorire e sbloccare gli investimenti produttivi locali e provenienti dall’estero come condizione per avviare una nuova fase di sviluppo e ridurre la disoccupazione». Muzzarelli, inoltre, ha affermato che «sarà fondamentale che la nuova legge preveda nuovi strumenti per favorire la rigenerazione urbana prevedendo più flessibilità e semplificazione nelle procedure per agevolare le straformazioni urbanistiche e i progetti».
Durante la discussione i sindaci intervenuti hanno evidenziato l’importanza dell’avvio di una nuova fase che deve semplificare le procedure, coinvolgere tutti i soggetti interessati, tenere conto delle specificità dei singoli territori e definire un ruolo chiaro alle future aree vaste nella pianificazione urbanistica.