Il riccionese Valter Marcelli classe 1967 ha corso nei giorni scorsi la Maratona di New York, piazzandosi al 17.117 su 50mila. Valter è un atleta che è riuscito a tornare a correre dopo aver scoperto, nel 2013, di soffrire di una neoplasia all’intestino, che ha dato anche metastasi al peritoneo. Valter è stato colpito da un carcinoma con instabilità molecolare (che colpisce il 4% dei pazienti con carcinoma al colon) e dal 2016 è stato sottoposto con successo a un protocollo sperimentale di immunoterapia presso il DH Oncologico del Policlinico di Modena.
“Quando Valter è giunto al nostro centro – ha ricordato il dottor Gabriele Luppi, Responsabile del Day Hospital Oncologico – le terapie tradizionali non avevano ottenuto i risultati sperati e non vi erano altre terapie standard disponibili. Per questo motivo, dopo caratterizzazione molecolare della neoplasia, è stato inserito in un protocollo sperimentale di fase 2, volto a valutare una combinazione di immunoterapia in un ristretto numero di pazienti altamente selezionati, continuando ad analizzare i possibili effetti collaterali a breve termine. Il nostro Centro era tra i tre preposti, in Italia, a lo studio, durato dal 2015 al 2017 ha riguardato una quindicina di pazienti, provenienti da tutta Italia, con risultati positivi nell’80% dei casi circa. Se i risultati degli studi di fase 3, effettuati su un numero di pazienti più elevati, saranno altrettanto positivi, questa terapia potrà essere prescritta a tutti i pazienti che si trovano nelle condizioni di Valter” .
“Da maratoneta – ha aggiunto il prof. Massimo Dominici, Direttore dell’Oncologia – non posso che essere felice e orgoglioso del percorso di Valter. Le immunoterapie sono farmaci sperimentali che di fatto riattivano il sistema immunitario del paziente contro il tumore. Le cellule tumorali, infatti, si mascherano per non essere attaccate dagli anticorpi che non le riconoscono come minacce. Le immunoterapie, per usare una metafora, smascherano il tumore e permettono al sistema immunitario di attaccarlo. Per questo motivo, a differenza della chemioterapia, hanno solo il 10% di complicanze. Vengono già utilizzate con buoni risultati nei melanomi e nel tumore del polmone, lo studio sul tumore del colon con instabilità molecolare consentirà di estendere anche a queste patologie questa nuova possibilità di cura”.
Valter Marcelli è sempre stato un maratoneta, l’immunoterapia gli ha consentito di tornare a correre, grazie anche al progetto Move Your Life dell’Istituto Oncologico Romagnolo (IOR). “Correre per me è sempre stata una medicina per il fisico e per l’anima. Quando ero troppo debole per allenarmi i momenti di scoramento aumentavano, e rischiavo di deprimermi. Grazie alla terapia sperimentata a Modena ho potuto non solo ritornare a correre, ma addirittura partecipare alla Maratona di New York che è stata una grande festa, assieme ad altri 50.000 runners e a tutte le persone che quel giorno si fermavano a fare il tifo e a gridare il nostro nome. Mi sono piazzato n 17.117 su 50mila partendo dall’ultima griglia: un buon risultato di cui posso essere soddisfatto, d’altronde l’obbiettivo per me era arrivare e ci sono riuscito anche grazie al Policlinico e ai dottori Gabriele Luppi, Massimiliano Salati e la dottoressa Giulia Orsi. A New York sono andato per il progetto del dottor Gabriele Rosa, allenatore di campioni. Desidero ringraziare lo IOR per il progetto Move Your Life e la dottoressa Elisa Ruggeri che mi ha proposto di andare a New York.”
Tumore del colon, a Modena una nuova speranza dalla ricerca sull’immunoterapia
Condividi su: