SAN FELICE SUL PANARO – Nuova condanna, la seconda, per la dipendente comunale di San Felice che rubò i soldi pubblici destinati ai pensionati e ai poveri assistiti dai servizi sociali, oltre che all’Anagrafe e all’Urbanistica. La donna è stata condannata a pagare i danni di immagine al Comune, 10 mila euro di risarcimento. Era già stata condannata per il reato penale a 16 mesi di carcere. Ma l’impiegata, che rubò complessivamente qualcosa come 42 mila euro, non è stata licenziata: ha conservato il lavoro a San Felice dopo aver fatto dieci giorni di sospensione.
La condanna per il danno di immagine al Comune è arrivata dal Tribunale di Modena nei giorni scorsi, riporta la stampa locale, e prevede solo il pagamento della somma di 10 mila euro, non ha ripercussioni penali. I giudci hanno tenuto conto dle fatto che la signora ha intrapeso un percorso di recupero (aveva giustificato i furti con la ludopatia) e ha cominicato a restituire il maltolto.
La donna, una 50enne, per il ruolo che ricopriva era autorizzata a prelevare denaro dai conti del Comune, ma secondo gli accertamenti interni a un certo punto della sua lunga carriera ha smesso di versarli nelle casse pubbliche e se li è tenuti per sè. Un giochino che toglieva soldi pubblici al ritmo costante di circa 2 mila euro al mese. Tra 2014 e 2017 ha intascato 2.700 euro togliendole dalle pensioni degli anziani, 9.700 euro che l’Ufficio Servizi Sociali avrebbe destinato a poveri e bisognosi, 16 mila euro tolti dai Servizi Demografici e 13 mila euro relativi all’Ufficio Urbanistica.