“Salvare il Servizio sanitario nazionale”: è con questo obiettivo che domani, mercoledì 16 dicembre, i medici incroceranno le braccia per lo sciopero generale dell’intera giornata. Saranno oltre 200mila i camici bianchi interessati dalla protesta, ed a rischio sono visite, interventi chirurgici e assistenza, mentre saranno comunque garantite le urgenze. Complessivamente, sarebbero a rischio circa 2 mln di prestazioni sanitarie, tra visite ed esami di laboratorio, e fino a 40mila interventi chirurgici.
L’Azienda Usl e l’Azienda Ospedaliero–Universitaria di Modena ricordano che verranno assicurati i servizi essenziali e consigliano di informarsi prima di recarsi agli ambulatori. Lo sciopero coinvolge tutto il personale dirigente dipendente dal Servizio Sanitario Nazionale (dirigenza medica, veterinaria, sanitaria, professionale, tecnica e amministrativa). Lo sciopero è stato proclamato dai sindacati ANAAO ASSOMED, CIMO, AAROI-EMAC, FP CGIL MEDICI, FVM, FASSID, CISL MEDICI, FESMED, ANPO-ASCOTI-FIALS MEDICI, UIL MEDICI, FIMMG, SNAMI, SMI, INTESA SINDACALE -CISL MEDICI-FPCGIL MEDICI-SIMET-SUMAI, SUMAI, FESPA, FIMP, CIPE, ANDI per l’intera giornata di mercoledì 16 dicembre.
Come prevedono le norme vigenti saranno garantiti i servizi minimi essenziali
“Lo sciopero – hanno spiegato i sindacati medici in una conferenza stampa per illustrare le motivazioni della protesta – punta a dire ‘no’ ai tagli delle prestazioni erogate ai cittadini e all’indifferenza del governo ai problemi della Sanità, mentre rivendichiamo la salvaguardia di un Servizio sanitario nazionale e pubblico e la dignità del nostro lavoro”.
I medici – scrive l’Ansa a questo link – protesteranno anche con un sit-in, a partire dalle ore 11.00, all’Ospedale San Camillo di Roma. E la battaglia continuerà a gennaio, con i sindacati medici pronti a dichiarare altre due giornate di sciopero ed a mettere in atto anche altre forme di protesta.
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