“Il sindaco Benatti dica chiaramente cosa è diventato il nostro ospedale. È ancora d’area oppure no? L’impressione è che si cerchi di sfuggire da questa definizione snocciolando cifre su posti letto e risorse aggiuntive. Per noi e per il 45% dei mirandolesi, invece, è una questione fondamentale e sulla quale vogliamo delle risposte”. È questa la richiesta di Giulia Gibertoni, capogruppo regionale del M5S riguardo al futuro dell’ospedale di Mirandola dopo l’esito del referendum di domenica scorsa. “Anche all’interno del Piano di riordino ospedaliero messo a punto dalla Giunta le definizioni di ospedali d’area o di zona sono improvvisamente scomparse – spiega Giulia Gibertoni – forse perché ci si vuole mettere al riparo da possibili problemi, così come sta succedendo in Toscana. Insomma alla fine si parla solo di taglio di posti letto delegando alla Conferenza socio-sanitaria il destino dei nostri ospedali. Una manovra per sottrarre ai cittadini il controllo su queste decisioni attraverso le Regioni. Insomma, un delitto perfetto”.
Per la capogruppo regionale del M5S la fotografia della sanità regionale non è quella raccontata dai nostri amministratori. “Nonostante le numerosissime chiusure di piccoli e medi ospedali la spesa regionale per la sanità non è affatto diminuita come qualcuno vuole farci credere – aggiunge Giulia Gibertoni- Al contrario in Emilia-Romagna, a fronte di un calo significativo di posti negli ospedali pubblici, è aumentata enormemente l’offerta privata che conta quasi 5 mila posti letto, il quadruplo rispetto al Veneto e molti di più del Piemonte e della Liguria. In questa particolare classifica la nostra regione è superata, al nord, solo dalla Lombardia che ha quasi 9000 posti letto privati però ha anche 10 milioni di abitanti contro i nostri 4,5. Insomma siamo la regione con la sanità più “privata” del nord Italia mentre quelle con la sanità più pubblica sono la Liguria il Veneto ed in generale tutto il nord est. Questo è il “sistema” che il PD, attraverso le sue amministrazioni che si sono succedute negli anni, ha contribuito a creare e quello che stanno cercando di difendere contro il volere dei cittadini. Una situazione che a Mirandola è diventata evidente visto che, anche se non è stato raggiunto il quorum del referendum, il 45% dei cittadini ha fatto sentire la propria voce, rigettando questa idea di sanità che non è più pubblica. Si depotenzia e si taglia per spingere i cittadini verso i privati”. “Leggere poi che la segretaria del PD modenese si dica compiaciuta del metodo di dialogo e partecipazione portato avanti a Mirandola è quantomeno paradossale – conclude Giulia Gibertoni – così come lo è definire ‘sterile’ la partecipazione del 45% dei mirandolesi al referendum di domenica scorsa. D’altronde non c’è da stupirsi da chi aveva invitato all’astensione. Come al solito il loro l’obiettivo resta sempre lo stesso: ovvero che a decidere siano sempre e solo loro, mai i cittadini”.