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Il “modello Vignola” anche per la Bassa: opposizioni all’attacco dei fortini Pd

da | Dic 21, 2015 | In Primo Piano, Mirandola, Finale Emilia, San Felice sul Panaro, Concordia, Medolla, Cavezzo, Camposanto, San Possidonio, San Prospero, Ravarino, Nonantola, Novi, Ricostruzione | 0 commenti

Dopo il referendum che a Mirandola ha portato al voto quasi 8 mila cittadini, ben più di quelli che solo pochi mesi fa hanno eletto al primo turno sindaco Maino Benatti, le opposizioni che lo hanno promosso fanno fronte comune, e puntano ad allargare il consenso. Il modello? E’ Vignola, dove una coalizione variegata di partiti e movimenti ha conquistato con un sindaco la roccaforte del Pd. Lo stesso, in prospettiva, si vuole fare nella Bassa, dove tra le contestate politiche sulle trivellazioni, le mancanze della ricostruzione e quello che accade in sanità, sono tanti i motivi di scontento.

Di questo si è parlato questa mattina alla conferenza stampa sullo “Stato dell’Unione” dei Comuni Area Nord, che era stata indetta dal comitato terremotati Sisma 12 e a cui hanno partecipato esponenti del Movimento 5 Stelle, Finalmente San Prospero e Uniamoci.

uniamoci_finalmente_sisma_m5s

L’appello è a tutti coloro che vogliono impegnarsi per superare le criticità in cui versa la Bassa: la ricostruzione, anzitutto, per la quale oggi siamo a poco più del 20% degli edifici privati rimessi in piedi (ha ricordato Sandro romagnoli di Sisma 12) e in cui le difficoltà burocratiche si sommano a quelle a parlare direttamente con tecnici e istruttori amministrativi in regione (denuncia di Alessandro Ascari di Finalmente San Prospero). C’è il capitolo ospedale. La battaglia per una sanità migliore non si è fermata con il referendum di Mirandola. Anzi, ricorda Katia Motta di Uniamoci, è in corso una raccolta firme e nuove iniziative seguiranno.

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