MIRANDOLA E NONANTOLA – Non si è ancora spenta la polemica ingenerata dalla donazione di presepi e crocefissi da parte del sindaco leghista di Mirandola alle scuole locali, che già l’uso improprio della scuola utilizzata come terreno di confronto per conflitti politici utilizzando la religione come clava diventa causa di polemica nella vicina Nonantola. Sul tema interviene l’Uarr, Unione degli atei e degli agnostici razionalisti, circolo di Modena
Il sig. Salvini si lamenta del fatto che all’interno di un concorso fra classi nella realizzazione di presepi all’interno della locale scuola media ne sia stato fatto uno rappresentante volontari che raccoglievano migranti in mezzo al mare.
Se da un lato non possiamo che stigmatizzare l’utilizzo della scuola a fine d’indottrinamento religioso, e ribadire la nostra contrarietà all’istituzione dell’ora d’insegnamento della religione cattolica all’interno della scuola pubblica (che essendo laica dovrebbe al contrario favorire la conoscenza e la convivenza delle più disparate culture, non diventare momento divisivo e luogo di scontro), dall’altro ci meraviglia molto che chi in passato si è contraddistinto per l’incessante ricorso alla simbologia religiosa (rosari, apparizioni mariane, invocazioni di santi, ecc…) all’interno della propria attività politica, ora si scandalizzi con chi, esattamente come ha fatto lui fino ad ora, utilizza la religione a propri fini politici.
Ci piacerebbe illuderci che questa vicenda possa essere momento di riflessione e d’insegnamento per il sig. Salvini riguardo a quello che dovrebbe essere il corretto rapporto tra religione e politica, e tra religione e scuola: come abbiamo spesso ricordato in passato “la laicità dello Stato è garanzia per tutti i cittadini ed è l’unica via per la convivenza civile e democratica all’interno di una società complessa come la nostra”.