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Il regista di Kung-fu Panda rilegge un classico della letteratura francese. Varrà la pena seguire le avventure del Piccolo Principe e lasciarsi così trasportare da un universo di amore e fantasia? Scopriamolo insieme, buona lettura.
É l’opera più celebre di Antoine de Saint-Exupéry, pubblicata il 6 aprile 1943 da Reynal e Hitchcock in inglese, e qualche giorno dopo in francese.
Parla di un bambino con abiti principeschi che fa amicizia con un aviatore nel deserto, raccontandogli la sua storia. Vagando tra i vari asteroidi incontrerà vari personaggi (il re, il vanitoso, l’avido…) che incarnano le bassezze umane e ne esasperano i difetti, mostrando come crescere non sia un compito facile.
Sul suo asteroide coltiva una rosa, mentre tutto il giorno fa le pulizie per evitare l’invasione dei baobab, piante gigantesche che danneggerebbero il suo piccolo mondo. Durante questo viaggio incontrerà anche una volpe, che si legherà a lui mostrandogli il valore dell’amicizia.
La trama
Una bambina e una madre dominate dall’ossessione di pianificazione e controllo si trasferiscono vicino ad un’abitazione curiosa. Al suo interno un aviatore che cercherà di trasmettere alla bambina la storia del Piccolo Principe. Le cose assumeranno una piega inaspettata e la bambina si ritroverà catapultata in un mondo di fantasia, luci e colori inaspettato, fino alla ricerca del Piccolo Principe a bordo di un biplano.
Il film
Sfruttando una tecnica di animazione mista (computer grafica impeccabile per la storia di base, personaggi animati come figure di carta per il libro) il film rilegge la storia del Piccolo principe, portandola ai giorni nostri. Insegnamenti e dialoghi profondi coinvolgono lo spettatore trasportandolo in questo mondo spettacolare, composto da rose, volpi e serpenti parlanti, con un’attenta critica alla società moderna e una visione industriale che ricorda Il Grande Fratello orwelliano.
La volpe che chiede di essere addomesticata e la rosa vanitosa ci invitano a riflettere sulle nostre vite quotidiane. Davanti ad una banale affermazione del tipo “ma esistono milioni di rose nel mondo!” rimaniamo spiazzati nell’ascoltare la risposta: “il valore è dato dal tempo che hai dedicato a quella rosa”, un modo per riflettere su come dovremmo concentrarci ed investire sulle persone intorno a noi ogni giorno.
Musiche molto belle, doppiaggio di buon livello, dialoghi che strappano le emozioni dal cuore per ricomporle sullo schermo: in questo film troviamo il senso della vita, dell’amore e dell’amicizia, in modo semplice ed essenziale. Nel film il Piccolo principe crescerà per eventi inconsueti ma non preoccupatevi: la sua vera anima è rimasta intonsa.
Concludendo
Un film bello per i bambini, una lezione di vita per gli adulti presenti in sala, un inno a non uccidere il bambino rimasto in noi ma a valorizzarlo, perché incarna le cose più pure e autentiche della nostra esistenza: “Non si vede bene che col cuore: l’essenziale è invisibile agli occhi”.
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