“Alla vigilia dell’anniversario dell’alluvione che ha colpito nel 2014 le nostre terre, penso che l’Emilia Romagna possa provare a trovare una metodologia semplificata e frutto di tanta esperienza sul campo, alle volte anche commettendo errori, da portare in dote al Paese:
1. Assicurazione obbligatoria su abitazioni, edifici pubblici, e produttivi
2. Ricognizione immediata dei danni attraverso foto e indicazione degli ambienti danneggiati e loro destinazione d’uso e basta, senza elenchi e pre-definizione di costi
3. Definizione di un costo parametrico al mq standard per regione, che comprenda tutta la parte della ristrutturazione dell’immobile non coperta da assicurazione da riconoscere a privati e imprese (agricole, commerciali, artigianali, etc.)
4. Co-finanziamento per il ri-acquisto o la riparazione di mezzi e attrezzature per la ripartenza delle imprese
5. Definizione di un contributo fisso a co-finanziamento per l’acquisto di arredi ed elettrodomestici
6. Pianificazione territoriale locale incentrata sul rischio residuale e conseguente eliminazione delle aree di espansione a rischio e tutela di quelle esistenti.
Prima di tutto questo pero’ le parole dovranno essere prevenzione, manutenzione e programmazione”.
Lo scrive Alberto Borghi, sindaco del Comune di Bomporto, il centro modenese colpito nel 2014 dall’esondazione del fiume Secchia che ha provocato un morto e decine di milioni di euro di danni.