CAVEZZO – Giungono le prime risposte dalle analisi attuate sui pezzi di meteorite caduti la sera di Capodanno nella zona di Cavezzo, e hanno del meraviglioso.
«Si tratta – ha spiegato il geologo Giovanni Pratesi del Dipartimento di scienze della Terra di Firenze – di una ‘condrite silicatica’, di 4,5 miliardi e mezzo di anni. Il meteorite che ne è all’origine sembra provenire dalla zona interna della Fascia degli asteroidi». Lunedì, durante le analisi, era presente all’Università di Firenze anche il mirandolese Davide Gaddi, protagonista del rinvenimento dei due pezzi di meteora caduti a ridosso dell’Osservatorio Astronomico di Disvetro e donati al mondo scientifico.
Il primo frammento è già stato catalogato, il secondo, invece, quello più grosso, anche se di dimensioni comunque ridotte, è a Torino presso l’Inaf, l’Istituto nazionale di Astrofisica, che coordina rete Prisma, la prima rete italiana per la sorveglianza sistematica di meteore, che ha segnalato il punto esatto della caduta dei due frammenti dove sarà sottoposto ad altre analisi.
Il professor Pratesi ha annunciato che il mondo scientifico si riunirà a Cavezzo quando saranno ultimate le analisi sui frammenti di meteora.
«E’ giusto gratificare il paese, e divulgare i dati della ricerca, anche perché la popolazione ha contributo attivamente alla ricerca dei frammenti. Faremo, se possibile, anche una piccola pubblicazione in merito da donare alle scolaresche, senza contare che è la prima volta in Italia, tra le poche al mondo, che grazie alle coordinate della rete Prisma siamo riusciti a individuare il punto esatto della caduta dei frammenti».
Sabato mattina, intanto, il sindaco Lisa Luppi ha invitato Davide Gaddi in Municipio per un «ringraziamento ufficiale». Quanto alla decisione di Gaddi, di chiedere al mondo scientifico di donare il pezzo più piccolo del frammento al Comune di Cavezzo, «ritengo sia meglio – spiega Gaddi – fare tre calchi, tre riproduzioni di cui una andrà al Comune, la seconda all’Osservatorio Astronomico di Disvetro di Cavezzo, la terza, a ricordo di un evento davvero grandioso, al sottoscritto. Non capita davvero tutti i giorni di essere a spasso col cane e di ritrovare sull’argine del Secchia non uno ma due frammenti di meteorite caduti dal cielo» ha commentato Gaddi.
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