Il Comune di Finale Emilia non sarà sciolto: è questa la decisione del Ministero cui è stata sottoposta l’indagine della commissione di accesso che ha valutato quali effetti ci siano stati sul Comune dagli atti derivanti dagli imputati del processo Aemilia sulle infiltrazioni mafiose. “Uno dei nodi principali era legato al ruolo svolto da Giulio Gerrini all’ufficio Lavori Pubblici. Un ruolo che lo ha portato a processo nell’ambito dell’inchiesta “Aemilia” con accuse piuttosto pesanti. Il tecnico comunale – scrive Repubblica che dà la notizia dell’archiviazione – è accusato di diverse irregolarità e negli atti del processo affiorano i suoi presunti rapporti con ditte risultate collegate alla ‘ndrangheta. Insomma, rischi reali di infiltrazione, secondo la relazione commissariale. Bene, il posto di Gerrini da tempo è stato preso da un altro tecnico (Francesca Mazzarella), contemporaneamente è stato nominato un segretario comunale (Natalia Magaldi). Come dire che in questo momento ci sono tutte le garanzie di correttezza degli atti pubblici. Tra l’altro si è individuato un nuovo nucleo di valutazione dopo i casi dei maxi-premi elargiti anche a Gerrini e si sono sanati alcuni conflitti d’interesse.
Da qui la decisione del Ministro dell’Interno che non porterà in discussione la pratica di scioglimento davanti al Consiglio dei Ministri, assumendosi la responsabilità della scelta. Il provvedimento sarebbe già stato notificato alla prefettura di Modena che dovrà comunicare al sindaco la decisione”. E il Pd oggi festeggia.
“Una notizia che ci conforta e che ci fa guardare con maggiore serenità al percorso in vista delle Amministrative di primavera”: il segretario provinciale del Pd Lucia Bursi commenta positivamente la decisione del ministro Alfano di archiviare l’accusa di presunte infiltrazioni nel Comune di Finale Emilia. Ecco la sua dichiarazione:
“Al contrario di chi si era avventurato in giudizi e dichiarazioni prematuri, abbiamo sempre detto che aspettavamo con fiducia la decisione degli organismi preposti così come abbiamo espresso fiducia nel grande lavoro degli amministratori dell’area del cratere sismico impegnati nell’emergenza prima e nella ricostruzione poi. L’accusa di presunte infiltrazioni nel Comune di Finale Emilia è stata definitivamente archiviata e questo sgombra il campo da quella spada di Damocle con cui avevano convissuto i cittadini, giustamente preoccupati, e sotto il cui peso avevano lavorato gli amministratori, il sindaco Ferioli in particolare che ha continuato ad affrontare con dignità gli impegni istituzionali pur gravato da questa ombra. Un monito per chi diffama prima ancora che si siano pronunciati gli organi competenti. Ora si proceda sulla strada indicata: lavorare con impegno, senza abbassare la guardia, al prosieguo dell’opera di ricostruzione post-sisma e al servizio della comunità. Come partito possiamo adesso concentrarci sul percorso che porterà alle elezioni amministrative di giugno”