Dalla discarica di Medolla 2 milioni e mezzo di euro di oneri al Comune. E’ la notizia che emerge dalla conferenza stampa che Aimag ha velocemente convocato per venerdì mattina dopo che è stata resa nota dalle forze di opposizione la riapertura della discarica di Villafranca, dove saranno portati, nei prossimi 5 anni, 245 mila tonnellate di rifiuti non speciali.
La notizia ha molto agitato le acque a Medolla. Il centrodestra, subito sul pezzo, ha convocato un sit in e ha annunciato l’avvio di un vero e proprio comitato di protesta. Il Comune ha spiegato le ragioni del silenzio sul tema, Aimag ha dato le spiegazioni tecniche sul progetto, ma non è abbastanza.
Così, convocati i giornalisti attorno a un tavolo, di nuovo sindaco Alberto Calciolari e assessora Patrizia Sgarbi, vertici e tecnici di Aimag hanno parlato della discarica di Medolla. Sulla quale, ha esordito Monica Borghi, presidente di Aimag, “sono girate notizie inesatte e non complete, bisogna fare chiarezza su quel che è uscito riguardo il raccordo morfologico della discarica”.
Già perchè non bisogna chiamare la cosa “riapertura della discarica” o “nuova discarica”. Perchè, hanno spiegato da Aimag, è solo un “raccordo morfologico”: ovvero, colmare il buco che c’è tra i due cumuli di rifiuti già presenti con altri rifiuti.
Il sindaco Calciolari ha spiegato che “La chiarezza è tema cui teniamo, soprattutto legato alla veridicità dell’informazione.L’istruttoria sul progetto ha coinvolto tanti enti, noi abbiamo preso in carico questo dossier a giugno, era già avviato. Abbiamo avuto interlocutori importanti, che hanno dato un contribuito valido.
Sulla sicurezza non si mercanteggia – insiste il primo cittadini – e questo intervento non impatta né sull’ambiente nè sulla salute delle persone”. Anzi, “L’intervento migliorerà un sito, la discarica sarà migliore nella gestione del percolato”.
Calciolari si chiede poi perchè, quando la discarica venne riaperta nel biennio 2015 – 2017 i cittadini non abbiano mai manifestato disagio, e ora si.
Prende la parola l’ingegner De Battisti di Aimag che ripercorre la storia del sito di Medolla su cui adesso ci sarà il “raccordo morfologico”: “La prima ondata di rifiuti depositata a Villafranca arriva negli anni Settanta. Fino all’inizio degli anni 2000 vengono depositati 100 mila mq di rifiuti in un primo cumulo.
Successivamente nel bacino ovest arrivano 78 mila mq di rifiuti in quattro lotti successivi – su una superficie complessiva di 600 mila mq – che vengono stoccati qui fino al 2002-2003.E’ il secondo cumulo. Il bacino est, il primo cumulo, viene di nuovo usato nel 2015-2017, per 30 mila mq di spazzatura”.
“Ora prevediamo – ha proseguito De Battisti – il raccordo tra le due parti sopraelevate, che ora ha forma a U. Quindi non c’è un allargamento usiamo superficie già usate.
Ora si realizzera una copertura impermeabile per chiudere un avvallamento e che assicurerà che le quantità di percolato e acque della discarica siano ridotte, quasi eliminate
Qui stocchiamo rifiuti non pericolosi del territorio, provenienti dal trattamento delle nostre raccolte differenziate.
Noi siamo un’eccellenza nella differenziata ma – insiste l’ingegnere – anche le differenziate provocano rifiuto, è impossibile non farlo. Ciò che non è portato a riciclo va a smaltimento. Impossibile arrivare al rifiuto zero. Le dicariche sono necessarie, dove non ci sono la situazione è insostenibile. Questo è un progetto virtuoso”.
L’impatto sull’atmosfera e i cattivi odori saranno “inesistenti, qui stocchismo rifiuti da trattamento ed è prevista una copertura giornaliera che evita e assicura la mancanza di emissioni odorigne”, replica De Battisti, e aggiunge: “il rumore sarà un impatto molto esiguo, la quantità è di 245 mila tonnellate in 5 anni. A fine utilizzo della discarica sono previsti interventi di mitigazione e piantumazione di alberi nell’area. Medolla è un un importante tassello nel nostro territorio senza generare impatti aggiuntivi”
Ma se va tutto bene, perchè non coinvolgere i cittadini in un percorso conoscitivo proposto dal Comune? Il sindaco risponde che “Noi coinvolgiamo i cittadini su ciò che ha impatto e che li coinvolge in modo forte. Questa discarica non avrà impatto.
Le opposizioni – aggiunge Calciolari – puntano sulla mancata pubblicazione degli atti. Ma in Comune i lavoratori sono stati in forte difficoltà, tra licenziamenti e pensioni, non abbiamo le risorse. La situazione dal punto di vista del personale è molto pesante, anche perchè abbiamo dovuto spostare personale sulle elezioni. Abbiamo una coda di atti da smaltire, non solo questa delibera qui”.
Chiediamo poi a che punto è l’iter autorizzativo della discarica. L’assessora Sgarbi spiega che “la delibera vale come sostituzione del permesso di costruire. Non ha concluso completamente il percorso, è un atto propedeutico alla chiusura dell’istruttoria tecnica. Manca un adempimento reguonale ma è di fatto conclusa, non ci sono osservazioni o richieste di integrazione da altri enti”.
Aggiunge poi l’assessora: “La vecchia discarica non è all’avanguardia e produce molto percolato. Si spera che la copertura porti anche a riduzione dei costi”.
Ma perchè – chiediamo noi – la copertura e l’impermeabilizzazione della vecchia discarica che pure era prevista ad esempio nel bilancio di sostenibilità Aimag del 2017, non è stata realizzata all’epoca?
Risponde De Battisti: “La copertura e l’impermiabilizzazione ci sono sui due comuli. Manca sulla base della “U ” che questi formano e lì sarà coperta da nuovi rifiuti e poi impermeabilizzata. Insomma, a est e ovest ci sono già le coperture impermeabili, la base venne autorizzata negli anni 70 e quelle autorizzazioni non richiedevano alcun tipo di intervento”.
Le opere di compensazione e la manutenzione delle strade. “Per fare opere di compensazione arriveranno fondi per 2 milioni e mezzo di euro – spiega De Battisti- mentre le spese di manutenzione della Sp5, di via Roncaglia e di via Campana saranno a nostro carico. Lì ci passeranno 8- 9 camion al giorno, ovvero 1-2 all’ora”.
Ma cosa ci andrà esattamente nella dicarica? Quale tipo di rifiuti? Aimag spiega che al 90% si tratterà di rifiuti da impianti di recupero della spazzatura differenziata delle famiglie. Il resto dagli impianti industriali della zona, Carpi esclusa. L’elenco completo dei rifiuti che saranno conferiti si trova in fondo a questo articolo.
Perchè con la differenziata porta a porta c’è bisogno comunque di avere una discarica? Perchè – è stato spiegato – su 80 mila tonnellate di rifiuti differenziati prodotti nel territorio, 15 mila non vanno a riciclo perchè sono inadatti, la percentuale è dell’13%”. Noi non abbiamo inceneritori nel nostro territorio, quindi il loro destino è la discarica. Avere delle discariche aperte si è rivelato molto importante ad esempio dopo il terremoto, quando si sono dovute stoccare 200 mila tonnellate di macerie.
L’ELENCO DI TUTTI I RIFIUTI CHE SARANNO CONFERITI NELLA DISCARICA DI MEDOLLA
Prospetto con descrizione dei rifiuti smaltiti presso le discariche Aimag | |
020104 | Teli e plastiche per l’agricoltura |
020203 | Scarti alimentari non recuperabili e finemente confezionati derivanti dalla lavorazione di prodotti di origine animale |
020304 | Scarti alimentari non recuperabili e finemente confezionati derivanti dalla lavorazione di prodotti di origine vegetale |
020704 | Scarti alimentari non recuperabili derivanti dalla lavorazione di prodotti di bevande alcoliche e analcoliche |
030301 | Fanghi derivanti da lavorazioni della carte (fanghi di cartiera) |
040109 | rifiuti derivanti dalle operazioni di confezionamento e finitura |
040222 | Rifiuti da fibre tessili lavorate |
070213 | Rifiuti dalla produzione di plastiche (biomedicali) |
120105 | limatura e trucioli derivanti dalla lavorazione di materiale plastico |
150101 | Imballaggi di carta e cartone non recuperabili |
150106 | Imballaggi in materiali misti non recuperabili |
150203 | Materiali filtranti non recuperabili |
170203 | Plastica non recuperabile derivante da attività edilizia (demolizione e ricostruzione) |
170604 | Materiali isolanti non recuperabili derivanti da attività edilizia |
170904 | Rifiuti misti non recuperabili derivanti da attività edilizia (demolizione e ricostruzione) |
190206 | Fanghi del depuratore chimico fisico di Aimag |
190801 | Vagliatura degli impianti Aimag di trattamento delle acque reflue |
190802 | Dissabbiatura degli impianti Aimag di trattamento delle acque reflue |
190805 | fanghi prodotti dagli impianti aimag di trattamento delle acque reflue urbane |
190901 | rifiuti da pulizia reti acquedottistiche |
191212 | Rifiuti derivanti da impianti che trattano rifiuti (scarti non recuperabili da processi di recupero rifiuti) |
200203 | Urbani cimiteriali (non organici) |
200303 | Spazzamento urbano |
200399 | Rifiuti urbani non specificati altrimenti |
IL COMUNICATO STAMPA DI AIMAG
IL PROGETTO DI RACCORDO MORFOLOGICO FRA AREA EST ED AREA OVEST DELLA DISCARICA DI MEDOLLA
Per quanto riguarda la discarica di Medolla, AIMAG intende illustrare il progetto nella sua completezza e fornire tutti gli approfondimenti tecnici del caso.
La discarica è oggi suddivisa in tre parti: la parte ad est che comprende la discarica originaria, con una superficie di circa 100.000 mq la cui coltivazione è iniziata negli anni ’70 e in cui i conferimenti sono terminati nel 2000; l’area ovest che comprende 4 lotti per una superficie di 78.000 mq ed una volumetria assestata pari a 600.000 mc di rifiuti; i lotti A e B, nell’Area Est, di ripristino a seguito dello stoccaggio di macerie del terremoto, per una superficie di 30.000 mq, circa 115.000 t, i cui conferimenti sono terminati nel 2017.
Le parti dell’area ovest e i lotti A ed B risultano attualmente sopraelevate rispetto alla parte mediana conferendo all’intero corpo della discarica la configurazione “valle ad U”.
Il nuovo progetto nasce con l’idea di regolarizzare la morfologia della discarica, con un intervento che armonizzi i profili, creando un unico cumulo finale e consentendo a tutto l’impianto una copertura impermeabile conforme al DLgs. 36/03.
L’intervento viene eseguito per sopraelevazione della parte centrale della discarica già esistente, senza occupazione di nuovo suolo. La superficie interessata è di 60.000 mq che potrà accogliere 245.000 tonnellate di rifiuti speciali non pericolosi nell’arco di 4 anni (2021-2025). I rifiuti speciali provengono dagli impianti di recupero di AIMAG (impianto di compostaggio, CARE e TMB di Carpi, Impianto di compostaggio di Massa Finalese), la parte di scarti che devono necessariamente andare a smaltimento. In un ciclo integrato dei rifiuti, come AIMAG lo gestisce, sono infatti necessari impianti di prossimità che consentano di gestire i flussi di smaltimento una volta che i rifiuti sono stati trattati, garantendo in questo modo l’autosufficienza del territorio.
Il progetto è stato concepito adottando criteri improntati al rispetto dell’impianto esistente, al conseguimento della massima garanzia contro eventuali inquinamenti, alla riduzione degli impatti ambientali. In particolare sono stati sviluppati tutti i criteri richiesti dall’attuale normativa sulle discariche, rispettando le indicazioni tecniche del DLgs 36/2003 per l’applicazione delle migliori tecniche disponibili in materia di prevenzione integrata dell’inquinamento.
Le principali azioni di mitigazione degli impatti ambientali riguardano le acque, con l’utilizzo di tutti gli accorgimenti per poter impermeabilizzare l’invaso e porre particolare cura nel limitare la produzione di percolato; l’atmosfera, per cui non si prevedono impatti odorigeni essendo il rifiuto a basso contenuto organico e con una copertura giornaliera dei conferimenti; il rumore, a basso impatto in quanto le produzioni di rifiuti conferite giornalmente saranno davvero esigue e così il traffico di mezzi che li trasporta, senza creare appesantimenti nella circolazione veicolare; I mezzi seguiranno percorsi extraurbani e AIMAG si farà inoltre carico della manutenzione del manto delle strade al servizio dell’impianto. A fine utilizzo della discarica sono stati progettati interventi di mitigazione e la valorizzazione paesaggistica con alberi e verde.
Il percorso autorizzativo svolto da AIMAG è iniziato il 27 dicembre 2018, con la presentazione di attivazione del procedimento ad ARPAE e Regione Emilia Romagna; la Regione accoglie la domanda il 20 febbraio 2019 e pubblicato l’atto per 60 giorni, come da procedura, sul sito come avviso pubblico e come progetto in libera consultazione per gli interessati; il Comune di Medolla pubblica il 20 febbraio 2019 l’avviso sull’albo on line. A seguire si aprono 4 Conferenze dei Servizi in Provincia, di cui fanno parte ARPAE, Provincia, Comune, Unione Area Nord, Regione, Soprintendenza: il 20 settembre, il 22 ottobre, il 15 novembre e quella decisoria il 3 dicembre 2019.
AIMAG ritiene dunque che per i bassi impatti ambientali e per le tipologie di rifiuti non pericolosi che verranno conferiti, l’opera costituirà un importante tassello al servizio del territorio per lo smaltimento dei rifiuti e apporterà miglioramenti ambientali al sito esistente
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