Ammonta a circa 300mila euro il credito scaduto nei confronti di Enel da parte degli occupanti dei Map, a cui si aggiungono altre centinaia di migliaia di euro di bollette non saldate su forniture ormai inattive, di persone che hanno già abbandonato i moduli abitativi provvisori: l’azienda, ieri a Modena, ha spiegato che intende proseguire le azioni di recupero del credito verso i clienti morosi di Modena e Ferrara che occupano i map dal terremoto del 2012.
Attualmente, su 218 forniture di energia elettrica ancora attive nei Map, 92 quelle che hanno registrato nel tempo una “rilevante posizione debitoria”. Di queste, 25 utenze sono già interessate da riduzione della potenza, a breve saranno completamente distaccate. 67 quelle per cui sarà avviata la procedura di riduzione della potenza. Il piano di recupero del credito scaduto è stato illustrato a Modena da Mario Fadda, responsabile mercato Nord Est Enel, e da Massimo Formichella, responsabile credito Enel. Come scrive l’Ansa a questo link, “l’azienda ha atteso fino a novembre prima di avviare le azioni di riduzione di potenza delle forniture, dimostrando la massima disponibilità e attenzione”. Enel tuttavia ribadisce “la propria disponibilità alla riattivazione a piena potenza concordando coi clienti un parziale pagamento del debito, e l’impegno a onorare la parte restante con un piano rateale”.
Attualmente vi sono 25 forniture in regime di riduzione di potenza (ne aveva parlato anche Corriere.tv in questo servizio), utenze che dovrebbero, a quanto pare, essere distaccate. Seguiranno riduzioni di potenza per altre 67 utenze, anch’esse a rischio distacco in caso di ulteriore morosità. Il caso, una decina di giorni fa, era stato al centro di un paio di interrogazioni presentate in Regione da Lega e Altra Emilia-Romagna.
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