“Il consigliere regionale Alleva presenta un’interrogazione per chiedere che la relazione che portò alla richiesta di scioglimento del comune di Finale Emilia venga desecretata. I cittadini hanno il diritto di sapere perché il Comune è sorvegliato speciale dalla Prefettura”. Così esordisce il comunicato stampa firmato da Stefano Lugli, segretario regionale Rifondazione Comunista che interviene sulla situazione di Finale dopo le rivelazioni dell’inchiesta Aemilia sulle infiltrazioni mafiose nella ricostruzione post terremoto.
“Abbiamo chiesto al consigliere regionale della lista L’Altra Emilia Romagna, Piergiovanni Alleva, di sollecitare il presidente Bonaccini affinché – spiega Lugli – intervenga presso il Governo per desecretare la relazione scritta dai commissari prefettizi dopo l’inchiesta svolta presso il Comune di Finale Emilia.
Relazione che portò alla richiesta di scioglimento del Consiglio Comunale. I cittadini hanno il diritto di sapere quali elementi portarono a quella richiesta, non accolta dal Ministro Alfano e poi tradotta in una sorta di messa sotto tutela del Comune di Finale Emilia da parte della Prefettura, che attraverso tre funzionari vigilerà sulle iniziative che saranno intraprese dal Comune per il risanamento dei settori risultati più compromessi dagli accertamenti ispettivi.
Non esistono altri casi in Emilia Romagna di Comuni il cui funzionamento sia talmente inceppato da rendere necessari stringenti e costanti controlli esterni sul suo operato, e nonostante questo sindaco e Pd si ostinano a negare l’evidenza, tante volte dimostrata dalle opposizioni, di quanto sia incapace e inadeguata questa compagine amministrativa.
E ci domandiamo anche perché il sindaco, dopo aver ricevuto la lettera del Prefetto che annunciava il “monitoraggio”, non ne ha subito resi noti i contenuti spiegando davvero come stanno le cose. Ha invece preferito le interviste eclatanti annunciando la chiusura di ogni procedimento, quando la realtà che oggi scopriamo è un’altra.
Desecretare la relazione che portò alla richiesta di scioglimento del Comune di Finale Emilia è un atto di trasparenza che le istituzioni devono ai finalesi, a maggior ragione dal momento che chi ha condotto Finale Emilia in questa situazione si ricandida al governo della città”.
“Abbiamo chiesto al consigliere regionale della lista L’Altra Emilia Romagna, Piergiovanni Alleva, di sollecitare il presidente Bonaccini affinché – spiega Lugli – intervenga presso il Governo per desecretare la relazione scritta dai commissari prefettizi dopo l’inchiesta svolta presso il Comune di Finale Emilia.
Relazione che portò alla richiesta di scioglimento del Consiglio Comunale. I cittadini hanno il diritto di sapere quali elementi portarono a quella richiesta, non accolta dal Ministro Alfano e poi tradotta in una sorta di messa sotto tutela del Comune di Finale Emilia da parte della Prefettura, che attraverso tre funzionari vigilerà sulle iniziative che saranno intraprese dal Comune per il risanamento dei settori risultati più compromessi dagli accertamenti ispettivi.
Non esistono altri casi in Emilia Romagna di Comuni il cui funzionamento sia talmente inceppato da rendere necessari stringenti e costanti controlli esterni sul suo operato, e nonostante questo sindaco e Pd si ostinano a negare l’evidenza, tante volte dimostrata dalle opposizioni, di quanto sia incapace e inadeguata questa compagine amministrativa.
E ci domandiamo anche perché il sindaco, dopo aver ricevuto la lettera del Prefetto che annunciava il “monitoraggio”, non ne ha subito resi noti i contenuti spiegando davvero come stanno le cose. Ha invece preferito le interviste eclatanti annunciando la chiusura di ogni procedimento, quando la realtà che oggi scopriamo è un’altra.
Desecretare la relazione che portò alla richiesta di scioglimento del Comune di Finale Emilia è un atto di trasparenza che le istituzioni devono ai finalesi, a maggior ragione dal momento che chi ha condotto Finale Emilia in questa situazione si ricandida al governo della città”.