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Gas Rivara, la Regione: “Preclusione netta”. Gibertoni: “Vogliamo parere dell’Avvocatura dello Stato”

da | Mar 1, 2016 | San Felice sul Panaro | 0 commenti

Un parere richiesto dalla Regione Emilia-Romagna sui ricorsi pendenti proposti dalla società che intendeva realizzare lo stoccaggio di gas a Rivara di San Felice sul Panaro, in provincia di Modena, chiarisce “l’applicabilità del divieto, che prevede in maniera netta e precisa di ritenere precluse le attività di stoccaggio di gas naturale in acquiferi profondi”.

A ribadirlo è il sottosegretario alla Presidenza della Giunta, Andrea Rossi, rispondendo in Aula a una interrogazione di Giulia Gibertoni (M5s) che chiedeva all’esecutivo regionale un parere sulla norma inserita nel cosiddetto “Collegato ambiente” alla legge di stabilità 2014 sul tema dell’uso di risorse naturali.

Rossi cita l’intervento, su specifico incarico della direzione Attività produttive, dello studio legale Mastragostino, secondo cui “sotto più profili e per più argomenti si può sostenere che la preclusione che riguarda le attività di stoccaggio in acquiferi profondi vale sin da ora”, perché, “anche se la norma in questione non è ben costruita, pone quantomeno un divieto, per i pubblici poteri, di agire in senso contrario”. In ogni caso, chiariscono poi i legali, “quand’anche venisse fissata l’udienza di discussione del ricorso e il ricorso venisse, in ipotesi, accolto, verrebbero soltanto azzerati i divieti, ma non anche acquisita automaticamente l’autorizzazione chiesta. Dovrebbe al riguardo ripartire un nuovo procedimento, ma su tale procedimento non potrebbero che scattare le preclusioni”.

Giberton ha replicato con un comunicato stampa: “Siamo ancora sul filo delle congetture e degli auspici. La Giunta ha risposto con un parere richiesto dalla Regione sui ricorsi pendenti proposti dalla società che intendeva realizzare lo stoccaggio e sulla efficacia della norma inserita nel Collegato ambiente dal PD. La norma, però, se non viene calata in un decreto legislativo non dà alcuna garanzia ai comitati sul reale superamento del pericolo stoccaggio. E il rischio è addirittura che non trovi alcun accoglimento, data l’incongruenza con l’oggetto della delega. Il sottosegretario cita l’intervento scritto su specifico incarico della direzione Attività produttive di un noto studio legale, parere che però non solo non corrisponde pienamente alle richieste del question time ma in buona parte smentisce i proclami trionfalistici fino ad ora diffusi dal PD, sottolineando che “la norma in questione non è ben costruita” e che “la norma fissa quindi […] criteri ed indicazioni che dovranno essere seguiti nella formulazione dei decreti legislativi delegati. Quindi, tali disposizioni non sono immediatamente precettive ed applicabili, poiché hanno valenza di criteri di indirizzo di una disciplina che sarà posta dai decreti legislativi delegati…”. Alla luce della risposta del sottosegretario permangono tutti i dubbi interpretativi posti, né è stato dato alcun riscontro alla richiesta rivolta alla Giunta perché richiedesse un parere all’Avvocatura dello Stato, organismo che riveste maggiore autorevolezza. E comunque se l’intento era quello di bloccare immediatamente il progetto, intento su cui sembra che siamo tutti d’accordo, perché si è deciso di utilizzare una norma che apre a tanti dubbi interpretativi invece di chiederne l’inserimento in una legge ordinaria immediatamente efficace?”

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