«Siamo preoccupati perché, ad un mese dal termine di presentazione delle domande per la ricostruzione post-sisma degli immobili privati, mancano ancora all’appello ben 80 pratiche». A parlare con la Gazzetta di Reggio è il sindaco di Reggiolo Roberto Angeli, che così intende sollecitare i tecnici privati per la presentazione delle pratiche.
Nel comune in provincia di Reggio Emilia, così come per la Bassa, la scadenza per inserire i documenti al Mude e richiedere il contributo è fissata al 31 marzo. Ma qui, nonostante i tempi stretti, negli ultimi due mesi sono state presentate solo due pratiche. Non solo. «Oltre alla lentezza degli studi privati, i tecnici dell’Ufficio ricostruzione continuano a constatare sempre gli stessi errori nella presentazione delle domande. Non si presta attenzione alla carta d’identità scaduta o perché si inseriscono interventi non consentiti. Cose come queste costringono i tecnici comunali a ritardare l’emissione delle cambiali necessarie per far partire i lavori – spiega il sindaco Angeli – Errori che portano a continue richieste di integrazioni o a respingere le domande. La conseguenza è un allungamento dei tempi della ricostruzione».
L’appello del sindaco è chiaro e netto: «Ci sono studi professionali che si sono presi l’onere di seguire molte pratiche. Non ce la fanno entro i termini? E allora che assumano altri collaboratori. Non vorrei che succedesse che al 31 marzo ci venissero presentate pratiche “in bianco” solo per ottenere un numero di protocollo. Se poi queste pratiche dovessero essere respinte e i cittadini non riuscissero ad ottenere i contributi, non vorremmo che la colpa ricadesse sull’amministrazione comunale di Reggiolo.
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