di Francesca Monari
L’industria 4.0, richiede competenze tecniche sempre più specifiche, ecco perchè oggi ci sono molti posti di lavoro disponibili, che tali rimangono, perchè manca il personale specializzato.
Ma che cos’è l’industria 4.0? Non è altro che il cambiamento culturale, sociale e digitale che avviene in maniera ultraveloce oggi, nella generazione 4.0 appunto, fatta di intelligenza artificiale e robot.
I robot tra qualche anno faranno il lavoro al posto nostro? No, se saremo abbastanza preparati da far si che ci possano solo assistere o supportare. Basta pensare a come un robot potrà fare, in futuro, lavori pesanti e usuranti fisicamente, al posto nostro.
Ma chi ce lo assicura che non ci sostituiranno?
Ce lo assicurano i relatori dell’illuminante convegno tenutosi giovedì a Mirandola, dal titolo “Ragazze Ragazzi Robot, il potere dell’istruzione nel lavoro del futuro”. E’ stato organizzato da Donne in Centro in collaborazione con Istituto Luosi Pico uniMORE.
Per primo, l’intervento di un professore di Intelligenza Aritificiale, Maurizio Gabrielli. Lui, per esempio, ha conseguito un diploma in solfeggio e ci tiene a puntualizzarlo, così come ci tiene a dire che avrebbe voluto fare il musicista, ma che per problemi ad un orecchio, ha dovuto pensare ad un piano B.
Oggi insegna ed è felicissimo così. Ma che cos’è l’Intelligenza Artificiale vi chiederete voi? In modo semplicistico, potremmo dire che è l’abilità tecnologica di risolvere problemi tipici delle abilità umane.
Prosegue Matteo Stefanini, cheracconta la sua storia. Dopo il liceo e una triennale, ha intrapreso una carriera in ambito organizzazione eventi durata qualche anno e terminata non per volere suo, si è quindi rimboccato le maniche e ha conseguito altre due lauree, l’ultima in Ingegneria informatica, perchè dice essere la materia che gli aveva dato più soddisfazione a scuola, permettendogli di essere ora un dottorando in Intelligenza Artificiale, presso un’ Università.
Di Matteo ho apprezzato l’energia nel raccontarsi e il desiderio di voler trasmettere ai ragazzi presenti in platea, la voglia di non smettere mai di studiare e di essere curiosi sempre nella vita. Come ha conosciuto l’Intelligenza Artificiale? Guardando una lezione su una piattaforma di formazione gratuita, accessibile a tutti, dice. Perchè per imparare non è sempre necessario avere tanti soldi, in rete si trova tanto materiale.
E’ la volta di Francesca Gennari, che dopo il classico avrebbevoluto iscriversi a Filosofia, perchè è da sempre un’appassionata umanista, frequenta invece Giurisprudenza. Chi dice che le materie umanistiche non danno sbocchi? “Il Giudice, l’avvocato, il notaio … i giuristi insomma, non potranno mai essere sostituiti da robot …. magari ne inventassero uno che smaltisce la burocrazia del mestiere!”
Francesca, consapevole però che il mondo del lavoro è in continua evoluzione, trova il giusto compromesso; “Internet delle Cose”. Cioè? Ha conseguito un Master in “Regolamentazione del diritto digitale e privacy”. Giustissimo, sappiamo tutti che con il nuovo regolamento privacy, soprattutto attraverso internet, di lavoro da fare ce n’è tanto! Brava!
Chiude la rassegna di interventi Luigia Tiberi. Anche lei dopo studi classici decide di cogliere una sfida; diventare Ingegnere Meccanico. Ammette che la percentuale di motiviper la quale ha scelto proprio questo tipo di laurea, rispetto alla futura collocabilità, è alta. L’obiettivo della sua azienda è quello di lasciare, comunque, l’uomo sempre al centro della fabbrica ed avvicinare il Robot all’uomo in termini collaborativi. Scelta per un Master in Automazione Industriale, ora lavora per un’azienda di Robotica che produce robot industriali a livello mondo. E’ la responsabile di prodotto. La responsabile di “e.do” un robot educativo, per fare formazione attraverso una piattaforma didattica, già molto conosciuto.
I messaggi che in sostanza mi sono giunti sono:
- Non avere paura dell’innovazione, ma accoglierla e conoscerla.
- Capire cosa vi piace fare e perseguirlo se vi rende felici, consapevoli però che potrebbe essere necessario un piano B.
- Anche per gli umanisti c’è spazio, nelle professioni future.
- Non smettere mai di studiare, per stare al passo.
- Nelle scuole diventa fondamentale l’interdisciplinarità, ossia l’integrazione di più competenze.
Ho apprezzato che il convegno sia stato organizzato da una nota associazione mirandolese, attenta e proattiva nel “seminare cultura”. Molto professionale e non banale, la conduzione del convegno da parte di Guido Zaccarelli, pubblicista e saggista, anch’egli noto.
Generazione 4.0, il futuro è vostro!