Poco meno di tre anni fa, il 22 giugno 2013, a Mirandola Forza Nuova ebbe l’autorizzazione per un gazebo con presidio in piazza Costituente: accadeva con lo stesso sindaco – peraltro rieletto da poche settimane – e la stessa giunta attuale, eppure in questa occasione il gazebo è stato negato. Il movimento fece propaganda distribuendo i propri volantini sulle tematiche del post sisma.
Più in generale, anche in altre situazioni Fiamma Tricolore e Casa Pound hanno ottenuto in passato l’autorizzazione, facendo apposita richiesta sul modulo completo di marca da bollo. Trattandosi anche in questo caso di un presidio con banchetto, e non di una manifestazione ad esempio, viene da domandarsi cosa sia cambiato da allora.
Interviene intanto ancheil Coordinamento provinciale Modena Fratelli d’Italia/Alleanza Nazionale: “Il sindaco di Mirandola ha negato l’utilizzo del suolo pubblico per la collocazione di un gazebo da parte di Forza Nuova,con la seguente incredibile motivazione : ‘Il comune di Mirandola non si riconosce nelle posizioni assunte dal Movimento in oggetto e quindi non intende contribuire in nessun modo alla loro diffusione’. Abbiamo atteso alcune ore prima di commentare l’accaduto, perché stentavamo a credere che un pubblico ufficiale avesse potuto mettere una firma in calce ad un documento con un contenuto simile. Dobbiamo quindi dedurre che, per ottenere uno spazio pubblico a Mirandola,si debba avere una sorta di ‘idem sentire’ con i valori e la politica dell’amministrazione in carica. Si tratta di una visione piuttosto singolare della democrazia,una nuova frontiera varcata da un’amministrazione di sinistra in evidente stato confusionale. Chiediamo che venga ripristinata la legalità democratica,che fino a prova contraria dovrebbe esistere anche a Mirandola,con la concessione degli spazi richiesti a Forza Nuova,che ha pieno diritto di usufruirne, cosi come qualsiasi altra forza politica”.
LEGGI ANCHE: Forza Nuova a Mirandola? Il Comune dice no al banchetto
LEGGI ANCHE: No al gazebo di Forza Nuova a Mirandola, Platis e Mazzacurati (Fi): “Il sindaco ritiri l’atto”