Sono 3177 i sopralluoghi effettuati dagli operatori del Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione (SIAN) dell’Azienda USL di Modena nel 2019, che hanno permesso di verificare oltre 2400 aziende alimentari. Nel rispetto delle frequenze di controllo sulla sicurezza alimentare definite dalla Regione Emilia-Romagna, è stato ispezionato quasi il 30% delle imprese presenti sul territorio: tutte ciclicamente vengono monitorate al fine di garantire la sicurezza degli alimenti prodotti e lavorati.
A fare il bilancio è Alberto Tripodi, direttore del Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione dell’AUSL di Modena: “Viene controllata l’intera filiera alimentare per garantire, assieme all’autocontrollo esercitato a norma di legge da tutte le aziende alimentari, un elevato livello igienico-sanitario e ridurre gli eventi dannosi correlati all’assunzione di cibi e bevande. Una particolare attenzione – spiega – è stata posta alle attività di ristorazione: sono stati infatti controllati 431 ristoranti (su 1784 esistenti), 252 bar (su 1397) e 377 mense o terminali pasti presso strutture collettive (su 681) quali scuole, strutture protette, ospedali. Le verifiche hanno diffusamente interessato anche le attività artigianali ed industriali di produzione, trasformazione e confezionamento alimenti, raggiungendo 616 attività (su 2040)”.
Nei confronti di 391 aziende, prevalentemente operanti nella ristorazione collettiva, sono stati eseguiti controlli specifici per verificare l’adeguatezza delle modalità di preparazione degli alimenti senza glutine. A completamento dell’attività di controllo, sono stati eseguiti oltre 450 campioni di alimenti e bevande per ricerche microbiologiche e chimiche.
In particolare il Sian si occupa di produzione primaria vegetale (destinata all’alimentazione umana), di distribuzione e somministrazione in generale e di produzione di alimenti di origine vegetale (compresa l’attività di export), mentre il controllo su produzione e trasformazione di alimenti quali carne, latte e uova sono di competenza del Servizio veterinario dell’AUSL.
Nel 2019 l’attività degli operatori AUSL ha permesso di rilevare non conformità in 748 strutture sulle 2464 ispezionate (30%) che nella grande maggioranza dei casi è stato possibile sanare attraverso l’emissione di specifiche prescrizioni volte a ripristinare la completa adeguatezza delle attività.
In soli 3 casi sono stati adottati provvedimenti di sospensione dell’attività.
Complessivamente i dati appaiono sovrapponibili a quelli degli anni precedenti e testimoniano l’impegno delle aziende alimentari locali verso adeguati standard di sicurezza alimentare. Per quanto riguarda il SIAN invece, si conferma il mantenimento di una significativa attività di vigilanza e controllo finalizzata a tutelare i cittadini che consumano i prodotti alimentari, affinché le aziende possano tenere fede a questi obiettivi.