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“Quel direttore Ausl va sostituito”: dalla Bassa si chiede la testa di Annicchiarico

da | Apr 1, 2016 | Mirandola, Finale Emilia, San Felice sul Panaro, Concordia, Medolla, Cavezzo, Camposanto, San Possidonio, San Prospero | 0 commenti

“Quel direttore Ausl, va sostituito”: dalla Bassa si chiede la testa di Massimo Annicchiarico, numero uno dell’Ausl di Modena, al termine del percorso partecipativo che nella Bassa avrebbe voluto coinvolgere i cittadini sulla questione sanità e che invece si è rivelato un flop. Scarsa partecipazione di pubblico e soprattutto assenza del’Ausl, che anche se non era tecnicamente tenuta a partecipare, a detta di tanti avrebbe voluto fosse presente visto che si parlava di sanità. E invece: “E’ mancato il confronto con l’Azienda sanitaria, se Annicchiarico è convinto delle scelte portate avanti perchè non si confronta coi cittadini? E invece non lo abbiamo visto, e io personalmente sono stata anche bloccata su Facebook”, denuncia Katia Motta, consigliera comunale a Cavezzo per Uniamoci alla conferenza stampa indetta coi comitati terremotati e per l’ospedale cui hanno partecipato anche M5S e Finalmente San Prospero. “Annicchiarico ci ha fatto cadere le braccia, che imbarazzo. Possiamo solo auspicare che la Regione lo sostituisca, serve un direttore all’altezza dei cittadini”, rincara la dose la Motta.

Comitati e opposizioni ne hanno anche per i sindaci della Bassa: “le istituzioni si devono prendere le responsabilità dei tagli che hanno firmato per la sanità, non serve gente solo per il taglio del nastro alle inaugurazioni”. La situazione, riassume Sandro Romagnoli del comitato Sisma 12 è che c’è “svilimento dell’ospedale di Mirandola, l’unico di tutta la Bassa che dovrebbe servire 80 mila persone eppure abbiamo visto che al percorso partecipato c’è stata poca gente. E’ dipeso anche dalla scarsa volontà di partecipazione dei Comuni, sono state fatte locandine e nulla più, quegli incontri non avevano appeal”.

“I Comuni non ci hanno creduto al percorso partecipativo, che obiettivi hanno? C’è rassegnazione, e noi siamo esterrefatti dalla miopia e da questo non volersi prendere cura dei propri cittadini”, commenta Simona Porcu di Finalmdnte San Prospero.

“E’ chiara la tendenza a tagliare il pubblico a favore del privato”, esordisce Nicoletta Magnoni del Movimento 5 Stelle di Cavezzo,  ci sono liste di’attesa lunghissime, bisogna andare lontano anche per il proto soccorso, si tagliano risorse e personale”, spiega, “così passa il messaggio che gli ospedali sono inutili e lo pensano anche i cittadini. Oggi le prestazioni provate sono concorrenziali, ma che succederà – si chiede la Magnoni – quando non ci sarà più l’offerta del pubblico? I prezzi aumenteranno e si potranno curare solo i ricchi, e noi della Bassa ci ritroveremo a peregrinare nella nostra provincia e nelle regioni limitrofe per farci curare”.

 

 

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