“Non ha senso farla”. Così il commissario regionale ad acta per l’emergenza Coronavorus risponde ai tanti che chedono chevangano disinfettate le strade. E’ stto visto fare in Cina, dove hannoaffrontato l’epidemia prima di noi, e i video girano in rete. Ma osserva Venturi, “Probabilmente si trattava di superfici impermeamili all’interno di ospedali e nei luoghi di cura”, non quindi su strade e asfalto all’aria aperta.
La sanifazione, prosegue il commissario,”Si fa e ha senso farlo nei corrimani, nei condomini e nei luoghi dove si appoggiano molto spesso le mani: sappiamo che le due modalità più frequenti di contagio sono il contatto e il droplet, le goccioline che emettiamo quando parliamo”.
Sulla stessa lunghezza d’onda si è espressa anche l‘Ausl di Imola che dà il suo parere sanitario sull’utilità della disinfezione di strade e marciapiedi
Sono tanti i cittadini che ci scrivono chiedendoci perché non vengono svolte operazioni di disinfezione delle strade e dei marciapiedi cittadini.
Una domanda che sottende una comprensibile preoccupazione circa il fatto che si stiano realmente mettendo in atto tutte le misure possibili per contrastare la diffusione di questa epidemia.Purtroppo però, disinfettare o sanificare le strade non ha alcuna dimostrata efficacia quale misura di prevenzione contro il Coronavirus in un quadro epidemiologico come quello che stiamo vivendo.
Nessuna disposizione in tal senso è stata emanata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità o dalle autorità regionali e nazionali. Esiste invece un parere dell’Arpae Piemonte che si è recentemente espressa negativamente in merito.Perché se non esiste alcuna evidenza sull’efficacia di questa pratica contro il Coronavirus, è invece assolutamente certo che spruzzare una soluzione di ipoclorito di sodio (varecchina o candeggina) lungo strade e parchi ha un effetto inquinante ed è irritante per le prime vie aeree di uomini ed animali.
È il distanziamento sociale la misura principale per evitare di ricevere il contagio da persone sintomatiche o da persone oggi asintomatiche, ma che potrebbero sviluppare sintomi in pochi giorni; al tempo stesso è la misura principale per evitare di trasmetterlo, altrettanto inconsapevolmente.
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