Archiviate le richieste di dimissioni da parte delle minoranze, l’assessore al commercio, e vice sindaco di Cavezzo, Flavio Lodi organizza un’occasione di confronto aperto con gli operatori. L’appuntamento è per mercoledì 20 aprile, alle 14.30. Ritrovo in sala consiliare, in via Dante Alighieri n. 50.
All’ordine del giorno tre temi significativi. Il primo sarà la presentazione del nuovo regolamento delle attività rumorose. A seguire la presentazione del progetto raccolta rifiuti ‘porta a porta’ per le utenze non domestiche. Infine, un’inchiesta giornalistica sul mondo del commercio a Cavezzo. Interverranno il vice sindaco Flavio Lodi come padrone di casa, dei rappresentanti di Aimag e, infine, l’ingegner Galaverna, il tecnico incaricato per la redazione del regolamento delle attività rumorose. Il Comune, spiega una nota dell’ente, ha invitato tutte le realtà del commercio fisso, le attività artigianali, le associazioni di categoria e di volontariato.
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CAVEZZO – “Certo, in un momento come quello che vive oggi l’intero pianeta, occorre dimostrare di essere ancora più capaci di saper fare imprenditoria. Qualche esempio lungimirante lo abbiamo anche noi a Cavezzo, come la titolare del negozio di fiori ‘La Corteccia’. Che ha delocalizzato e poi, da poche settimane, ha riaperto il negozio in centro. E sarà anche bene ricordare che, nel 2015, il saldo delle attività tra avviate e chiuse, è positivo, con un più quattro”.
Non le manda a dire Flavio Lodi, vice sindaco e assessore al commercio del Comune di Cavezzo, che aggiunge: “Non si può certo fare commercio oggi come venti anni fa. Poi, nell’ottica di provare a riempire gli stabili vuoti, come giunta abbiamo previsto sgravi del 25% sull’imposta per chi affitta. E’ bella la storia della fioreria, che, a tre anni, ha riaperto. Prima era vicino alla chiesa, poi, con fondi regionali, ha delocalizzato presso il campo sportivo e ora, finalmente, è in via Volturno n. 56. Esistono, quindi, imprenditori che hanno saputo fare molto bene i loro conti. Hanno prima delocalizzato e, quando hanno potuto, si sono trovati gli spazi adeguati, coprendo così almeno una parte delle spese per le delocalizzazioni”.
La conferma del racconto del vice sindaco di Cavezzo Lodi la troviamo direttamente anche nelle parole di Elena Malagoli, titolare della fioreria ‘La Corteccia’ che afferma: “Prima del terremoto del 2012 ero in via Fattori n. 1, di fianco alla chiesa. Mi sono trovata, mio malgrado, nella cosiddetta ‘zona rossa’ e ho dovuto lasciare l’area. Ho optato per la delocalizzazione spostandomi in una casetta di legno davanti al campo sportivo. Era il novembre 2012, circa sei mesi dopo il terremoto; grazie a un contributo regionale per la delocalizzazione sono rimasta là. Fino ad agosto 2015, quando ho deciso di trasferirmi in via Volturno. Sapevo che nei pressi dello stadio era una soluzione provvisoria – termina Elena Malagoli, 35enne, che da 15 anni fa lo stesso mestiere – e appena si è liberato il locale in centro, è scattata l’operazione trasferimento. Il Comune di Cavezzo all’epoca non ci aveva posto obblighi. Io avevo solo dei vincoli legati al bando di delocalizzazione perché la casetta doveva restare sul territorio fino a gennaio 2016. L’attuale è una posizione strategica; prima di me vi era una signora che ha cessato l’attività il 29 agosto. Recentemente ho tenuto l’inaugurazione del negozio e adesso sono molto contenta”.
E’ sempre tempo di tagli di nastri a Cavezzo. Alcuni giorni fa è stato inaugurato anche il bar caffetteria ‘Civico 19’. La titolare è Barbara Veneri, che spiega: “La scelta di venire a Cavezzo è stata mia. Prima lavoravo in un bar a Cortile; poi ho colto quest’occasione, in affitto. Il locale mi è sempre piaciuto. Speriamo adesso, nonostante la crisi, di saltarci fuori economicamente. Il mio obiettivo è dare anche un’opportunità occupazionale a una delle mie figlie che, dal punto di vista scolastico, viene dal mondo dell’alberghiero. Sono da tre decenni che sono innamorata di Cavezzo come paese”.