Le Organizzazioni Sindacali rappresentanti i Corpi della Polizia di Stato, Polizia Penitenziaria, Vigili del Fuoco e della Guardia di Finanza, ognuno nella propria autonomia giuridica e rappresentativa, sono molto preoccupate per la grave situazione sanitaria che riguarda il Paese e la l’Emilia-Romagna, in merito all’emergenza sanitaria dovuta alla diffusione della polmonite da nuovo coronavirus (COVID 19), che potrebbe, inevitabilmente, investire in modo preminente gli operatori di cui sopra, parti fondanti dei servizi essenziali del Paese e particolarmente esposte.
Naturalmente le donne e gli uomini dei Corpi rappresentati, stanno rispondendo all’emergenza come fanno sempre, ovvero, con profonda abnegazione e spirito di sacrificio alle azioni di contenimento del fenomeno, nonostante le poche risorse a disposizione.
Tuttavia, vista la forte esposizione di queste donne e uomini, attesa la peculiarità di impiego e gli scenari di forte imprevedibilità, sono già stati registrato casi di contagio del COVID 19. Nel manifestare la massima vicinanza e solidarietà a quanti stanno vivendo momenti di sofferenza per combattere un nemico così aggressivo e subdolo, le Organizzazioni Sindacali chiedono di attuare una seria valutazione per scongiurare il rischio che il virus si diffonda maggiormente tra questi lavoratori, particolarmente esposti a causa della forte esposizione e della peculiarità d’impiego, dovendo garantire in questo particolare momento servizi fondamentali di contenimento del contagio, continuando altresì ad assolvere ai compiti istituzionali dettati dalle rispettive Amministrazioni di competenza:
Le OO.SS. chiedono di intraprendere concrete iniziative coinvolgendo le Autorità Sanitarie, al fine di far effettuare a tutto il personale impiegato nei servizi di contrasto alla diffusione del COVID 19 i “tamponi”, così da identificare anche eventuali soggetti asintomatici e contenere il più possibile il contagio tra questi operatori, mettendo in serio rischio la sicurezza ed il soccorso pubblico, cui oggi il i territori non possono rinunciare.
Va altresì osservato che svolgendo servizi essenziali e stando a stretto contatto con l’utenza cittadina e carceraria, se non salvaguardati, gli stessi operatori potrebbero rischiare di divenire untori del virus.
Si comprende il grande sforzo a cui chiamiamo le SS.LL., ma riteniamo sia l’unico modo per individuare colleghi asintomatici ed attivare i protocolli previsti, così da evitare un contagio in termini di numeri molto alto, non solo tra gli operatori, ma anche nelle loro famiglie.
Riteniamo fondamentale, in questo momento storico, attuare una prevenzione primaria, che parta proprio dai Corpi dello Stato e dal personale sanitario, per sconfiggere questo male insidioso e temibile che non lascia nessuno immune.
Cogliamo l’occasione per fare un orgoglioso plauso alle donne e uomini della sicurezza, della difesa, del soccorso e, non da ultimo, della sanità, per lo straordinario lavoro che stanno svolgendo nella nostra Regione.
Auspichiamo che quanto richiesto sia reso operativo per il bene di tutti.