Con la pubblicazione, in questi giorni, da parte della Provincia dell’avviso pubblico parte la gara d’appalto per la costruzione del nuovo ponte sul Panaro a Bomporto.
L’opera ha un costo complessivo di quattro milioni e 100 mila euro; l’aggiudicazione avverrà con il metodo dell’offerta economicamente più vantaggiosa che tiene conto di diversi parametri anche qualitativi, quindi non solo finanziari, nel giudicare le proposte presentate dalle ditte invitate.
Tutti i documenti e gli elaborati tecnici potranno essere visionati presso l’area Lavori pubblici della Provincia di Modena, viale Barozzi 340 a Modena e disponibili nel sito dell’ente.
Le offerte dovranno pervenire alla Provincia, ufficio Archivio protocollo, viale Martiri della Libertà 34 a Modena entro le ore 12.00 del 25 maggio.
L’intervento è finanziato dall’Agenzia di Protezione civile regionale con le ordinanze commissariali per la ricostruzione post sisma; attualmente sul ponte, costruito nel 1914, si circola a senso unico alternato regolato da semaforo, con divieto di transito ai mezzi pesanti, a causa appunto dei danni dovuti al sisma.
Una volta completate le procedure di aggiudicazione, i lavori potranno partire entro la fine dell’estate per terminare entro il 2017.
L’opera – sottolinea Gian Carlo Muzzarelli, presidente della Provincia di Modena – «consentirà di eliminare i divieti per i mezzi pesanti, a beneficio delle imprese del territorio soprattutto quelle agricole. Inoltre miglioreranno nel complesso tutti i collegamenti con il territorio bolognese, molto importanti per l’economia della zona».
Il nuovo ponte di Bomporto sarà a campata unica di 80 metri e due archi di altezza di 12 metri circa con una carreggiata larga 14 metri a due corsie e due piste ciclabili laterali.
Il ponte, totalmente in acciaio, ad eccezione della soletta d’impalcato in cemento armato, verrà assemblato in un terreno laterale e poi varato tramite carrelli ed elevatori mobili; le operazioni di montaggio e completamento avverranno prima della demolizione del ponte esistente.
L’eliminazione delle pile intermedie in alveo comporterà anche un significativo miglioramento dal punto di vista idraulico.