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Per l’Atlas di Finale è stata giornata di sciopero Cgil per il mancato rinnovo dell’integrativo

da | Apr 28, 2016 | Finale Emilia, Lavoro | 0 commenti

Giornata di sciopero, con presidio davanti agli stabilimenti, quella di oggi per i dipendenti del Gruppo Concorde di Fiorano Modenese, più di 1.600 dipendenti presenti in provincia di Modena e sette stabilimenti tutti interessati dai presidi, compreso l’Atlas di Finale Emilia. I presidi sono durati tutta la giornata. Lo sciopero di otto ore era stato proclamato dalla Filctem/Cgil e dalla Rsu Filctem/Cgil per il mancato rinnovo del contratto integrativo. “La rottura delle trattative – scrive il sindacato – si è determinata il 20 aprile dopo 16 di mesi di trattative nelle quali Direzione aziendale e Confindustria Ceramica hanno continuamente modificato le proprie posizioni, ponendo di volta in volta pregiudiziali alla discussione di merito della piattaforma unitaria, con l’intento di dividere le OO.SS. ed i lavoratori. L’inevitabile rottura è arrivata nel momento in cui la Direzione aziendale ha, per l’ennesima volta, posto preclusioni alle richieste presenti nella piattaforma sindacale: sull’aumento del salario variabile, delle indennità per i turnisti, della mensa, di una adeguata una tantum a copertura del periodo di carenza contrattuale”.

Da parte loro invece, Femca Cisl Emilia Centrale Uiltec Uil di Modena e Reggio Emilia e le rispettive rsu, spiegano di avere firmato l’ipotesi di integrativo esprimendo soddisfazione per l’intesa raggiunta dopo un confronto durato dieci mesi. Il contratto precedente era scaduto il 31 dicembre 2014. L’ipotesi di accordo è già stata approvata a larghissima maggioranza dai lavoratori dello stabilimento Atlas di Finale Emilia. «L’unico rammarico è dato dal fatto che l’ipotesi d’accordo e i relativi benefici non possono essere estesi a tutti i lavoratori del gruppo – dichiarano il segretario generale della Femca Cisl Emilia Centrale Rosario Roselli e quello della Uiltec Uil di Modena e Reggio Fulvio Bonvicini – Negli stabilimenti Atlas Concorde di Spezzano, Marca Corona di Sassuolo e Caesar di Spezzano, incluse le divisioni ex Fap ed ex Minerva, le nostre rsu non possono sottoscrivere l’ipotesi d’accordo in quanto le rsu Filctem Cgil, che hanno la maggioranza, hanno deciso di non firmare e proclamato scioperi. Per risolvere la situazione, Femca e Uiltec ritengono che lo strumento del referendum vincolante e certificato possa essere lo strumento più democratico, in grado di coinvolgere e favorire la partecipazione di tutti i lavoratori e lavoratrici del gruppo. Se la Cgil accetterà la proposta, chiederemo di esprimersi anche ai lavoratori degli stabilimenti di Finale Emilia, che pure hanno già approvato l’ipotesi di accordo».
Nel frattempo i ceramisti di Cisl e Uil spiegano i contenuti dell’ipotesi di accordo, che definisce gli importi del premio di risultato 2016/2018 (salario aziendale variabile) tra i più alti del settore, offre l’opportunità di beneficiare di un pacchetto di welfare integrativo che offre servizi e benefit detassati, riconosce adeguamenti economici su mensa e turnazione a ciclo continuo, introduce una tutela reddituale per casistiche riconducibili a malattie oncologiche, assegna un budget di 300 mila per la formazione professionale nel triennio di vigenza del contratto. «Le rsu e Femca Cisl e Uiltec Uil si sono fortemente impegnate per questo risultato, che evidenzia la volontà di far prevalere il dialogo, la responsabilità e la lucidità nelle valutazioni. Atteggiamenti – proseguono Roselli e Bonvicini – che hanno favorito soluzioni concrete ai problemi, risposte economiche e diritti per i lavoratori. Soprattutto evidenzia la volontà di tutte le parti firmatarie di favorire corrette relazioni industriali, evitando situazioni conflittuali. Purtroppo i rappresentanti di altre sigle hanno preferito lo scontro e sono arrivati a compiere azioni che nulla hanno a che vedere con la normale dialettica sindacale. Per parte nostra riteniamo comunque concluso con profitto il percorso negoziale per il rinnovo dell’integrativo Concorde e, di conseguenza, – concludono i segretari di Femca Cisl e Uiltec Uil – revochiamo lo stato di agitazione e le relative iniziative».

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