Stefano Lugli commenta le parole del coordinatore Pd dell’Area Nord Silvestri sulla Autostrada Cispadana:
Mentre Bonaccini nella sua relazione all’assemblea legislativa parla per la prima volta di messa in sicurezza del territorio, digitalizzazione e mobilità sostenibile come leve per sostenere l’economia nell’uscita dall’epidemia, il Pd dell’Area Nord insiste come se nulla fosse sull’autostrada cispadana.
Sono sconcertato da tanta miopia. Nemmeno una pandemia che costringe i governi di tutto il mondo a rivedere priorità e obiettivi di sviluppo porta il Pd ad una riflessione critica sull’opportunità di rivedere scelte infrastrutturale che già erano obsolete prima di covid-19 e che ora appaiono fuori dalla storia.
L’idea della cispadana autostradale risale al 2006 e nel 2020 non è possibile continuare ad offrire ricette vecchie e sbagliate ad una società profondamente mutata e ad un’economia che nel frattempo sta attraversando la rivoluzione di internet che, complice anche la pandemia, porterà sempre più ad avere bisogno di autostrade digitali anzichè di arterie autostradali.
I paesi europei puntano alla mobilità su ferro e dal Brennero le merci entrano in Europa solo su rotaia: insistere con la mobilità su gomma è una scelta antieconomica oltre insostenibile ambientalmente per una delle zone più inquinate d’Europa.
Non sono meno sconcertanti le parole del sindaco di Mirandola Greco, che parla di ‘superstrada regionale’, ipotesi di cui non si comprende il significato e dall’impatto non dissimile da quello di un’autostrada
Ribadisco che ciò che di cui hanno urgente necessità la bassa modenese e l’alto ferrarese non è un’autostrada che spezza il territorio ma la realizzazione di quella strada a scorrimento veloce che si realizzerebbe con notevole risparmio di denaro e di suolo collegando i tratti di cispadana già realizzati. E’ chi si ostina ad inseguire un’autostrada irrealizzabile che condanna questo territorio ad una viabilità inadeguata.