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Coronavirus, Mirandola: aggiornamenti del sindaco Greco sull’ospedale di Mirandola

da | Mar 30, 2020 | In Primo Piano, Mirandola | 0 commenti

MIRANDOLA, 29 MARZO – Il sindaco di Mirandola, Alberto Greco ha informato della situazione relativa all’ospedale di Mirandola e ai pazienti Covid-19 positivi in esso ricoverati attraverso i canali ufficiali della pagina social su Facebook. Riportiamo integralmente il comunicato:

Unitamente alla situazione Coronavirus del Comune, che vede i casi positivi in isolamento domiciliare salire a 27 (5 in più di ieri), i soggetti ricoverati fermi a 7 e le persone in quarantena scendere da 46 a 44, vi aggiorno sullo stato del nostro ospedale.

Anche l’ospedale di Mirandola, come gli altri della provincia, è interessato da progressiva incrementale attivazione e conversione di letti da dedicare al ricovero di pazienti Covid positivi o pazienti isolati in attesa di tampone, in integrazione tra le strutture sanitarie della rete provinciale al fine di garantire il migliore contesto assistenziale.

Il 14 marzo è stata sospesa la degenza di Cardiologia, trasferendo temporaneamente pazienti ed attività all’ospedale di Carpi, per consentire l’ampliamento dell’attiguo reparto di Pneumologia ed ottenere così più stanze singole ove isolare i pazienti sospetti Covid.

Il 17 marzo è stata riconvertita anche una sezione della Medicina per realizzare ulteriori posti letto per isolamento pazienti sospetti Covid.

Sabato 21 marzo è stata sospesa anche l’attività di chirurgia ed ortopedia in urgenza, dirottandola su Carpi, dopo che già dal 9 marzo era stata sospesa l’attività programmata.

Il 24 marzo è stato attivato un aggiuntivo Pronto Soccorso Covid-19 interamente dedicato all’accoglienza e alla gestione dei pazienti positivi o con sospetta infezione al coronavirus: come durante il sisma, è stato ricavato nei locali che un tempo ospitavano i poliambulatori pneumologici. Qui potranno trovare una prima risposta assistenziale fino a 14 pazienti (12 posti letto e 2 poltrone per pazienti con sintomi lievi), con la possibilità di attivare un supporto respiratorio avanzato non invasivo.

La funzione di triage principale è svolta come sempre negli spazi del Pronto Soccorso di via Smerieri, che resta punto di riferimento per tutte le altre patologie acute.

Al 28 marzo la situazione di utilizzo dei posti letto in ospedale era la seguente:

– 1^ PIANO: 40 posti letto per pazienti COVID positivi + 7 Posti letto per isolamento sospetti

– 2^ PIANO: 40 posti letto per pazienti NON COVID + 7 posti letto per isolamento sospetti

– PIANO TERRA: Materno-Infantile nella normale configurazione Per tutte le pazienti ostetrico-ginecologiche che devono accedere all’ambulatorio dedicato alla gestione dell’emergenza-urgenza, è stato istituito un percorso che prevede un rapido pre-triage citofonico (accesso al reparto dotato di campanello e citofono) e in caso siano presenti sintomi respiratori sospetti, è stato individuato un ambulatorio dedicato all’isolamento e un percorso di presa in carico che garantisca il trasferimento protetto presso l’Unità Operativa di Ostetricia del Policlinico di Modena. Per i pazienti pediatrici che presentino sintomi respiratori, è previsto un accesso diretto da Pronto Soccorso Covid-19 (percorso identico all’adulto), dopo il triage principale, con valutazione da parte del Pediatra ed eventuale attivazione del percorso di trasferimento e presa in carico presso l’UO di Pediatria di Carpi per l’esecuzione del tampone diagnostico Covid-19.

Le prestazioni programmabili di specialistica ambulatoriale sono temporaneamente sospese, mentre sono garantite le urgenze, i percorsi di presa in carico per patologie croniche e oncologiche e le prestazioni legate alla gravidanza. Il canale disponibile per prenotare al momento è solo il Call Center al numero 800239123. La disdetta delle prestazioni non erogate non è necessaria in quanto il malus è sospeso. Sarà l’Azienda, terminata l’emergenza, a comunicare come si potranno riprenotare le attività. Sono sospese anche le prestazioni prenotate presso i punti prelievi; sono effettuate presso i punti prelievi esclusivamente le prestazioni in urgenza, i prelievi per le terapie anticoagulanti (TAO) e gli esami per la gravidanza.

Nei giorni scorsi c’è stato un confronto con il Dott. Licitra, direttore dell’ospedale di Mirandola, in merito alle difficoltà di comunicazione tra pazienti ricoverati e famigliari, che si aggiungono alle condizioni di isolamento, nonché alla necessità di assicurare la giusta e continua informazione ai famigliari sullo stato di salute dei congiunti ricoverati. A tal fine il Dott. Gilioli della Medicina e la Dott.ssa Melara della Pneumologia hanno iniziato a dedicare una fascia oraria pomeridiana per contattare direttamente i parenti dei pazienti ricoverati; è in corso inoltre l’attivazione di circa 10 tablet per consentire le videochiamate tra pazienti e congiunti.

Dalla prossima settimana verrà istituito un supporto da parte dell’equipe di cure palliative sia per gestire la comunicazione con i parenti dei pazienti terminali, sia per supportare le equipe della Medicina e della Pneumologia sul tema aggiornamento clinico-assistenziale dei pazienti più critici.

Il Dott. Vezzosi, direttore del Distretto Sanitario di Mirandola, ha informato che da lunedì 30 marzo anche nel nostro distretto saranno attivate le USCA, Unità Speciali di Continuità Assistenziale, composte da un medico che saranno dedicate all’assistenza domiciliare di pazienti con sintomi sospetti per Covid 19 o pazienti già noti come positivi, isolati a domicilio o dimessi dagli ospedali. Queste unità affiancano e rinforzano il preziosissimo lavoro dei Medici di Medicina Generale, dei Pediatri di Libera Scelta e del servizio di continuità assistenziale a cui il cittadino dovrà continuare a rivolgersi per problemi di salute. Sarà infatti il Medico di Medicina Generale, il Pediatra o il medico di Continuità Assistenziale ad attivare l’Unità Speciale che, anche dopo un primo contatto telefonico con il paziente, programma l’intervento a domicilio, raccordandosi, se necessario, con il Dipartimento di Sanità Pubblica. Il medico dell’Unità Speciale può disporre la permanenza al domicilio e il monitoraggio del paziente a casa propria o in caso di condizioni cliniche critiche attivare il 118 e quindi il ricovero.

A tutti i medici e ai loro collaboratori, nonché a tutto il personale, anche volontario, che lavora instancabilmente presso e per la struttura del Santa Maria Bianca, un ringraziamento particolare.
In queste difficili settimane solo la coesa collaborazione di tutto il sistema sociale e sanitario territoriale può e potrà fornire il necessario sostegno per superare questa grave crisi.
A tutti i cittadini rinnovo un’accorato appello di collaborazione: rispettiamo le disposizioni di decreti e ordinanze, manteniamo il distanziamento sociale ed evitiamo tutte le situazioni non dettate da stretta e urgente necessità.
Andiamo avanti insieme.

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