MODENA – Ha venduto online una polizza assicurativa falsa, ingannando un’anziana modenese che si era fatta convincere dal prezzo vantaggioso: ma l’eccezionalità della proposta nascondeva un raggiro ben progettato. Il contratto promosso da un 31enne, infatti, era finto e per questo motivo l’uomo è stato denunciato dalla Polizia locale di Modena con l’accusa di truffa. Rischia ora fino a tre anni di carcere.
L’episodio è avvenuto nei giorni scorsi quando una 76enne, scaduta la polizza Rca dell’auto intestata al figlio, ha effettuato una ricerca sul web alla ricerca di una buona soluzione economica. In questa fase, nella quale è necessario rimanere a casa per le prescrizioni sulla diffusione del Coronavirus, Internet assume ancora più importanza per le opportunità che offre di raggiungere i servizi; e in effetti la proposta individuata sul sito www.assicurazionegenialrca.com
La signora e il congiunto, ricevuto un preventivo da 679 euro via telefono dopo aver inviato un’immagine della carta di circolazione del veicolo, hanno deciso di accettare l’offerta. Così il venditore, un 31enne napoletano, ha spedito il contratto (sempre attraverso messaggistica) e ha comunicato che avrebbe emesso la polizza dopo la ricezione del pagamento su una carta Postepay a lui intestata. La signora ha quindi versato 500 euro, ma alla sua azione non è seguita risposta e il presunto assicuratore si è reso irraggiungibile alle telefonate.
Temendo di essere stata raggirata l’anziana si è rivolta all’ufficio dell’R-Nord della Polizia locale di Modena, che ha avviato gli accertamenti. In particolare è stata interpellata l’agenzia Genialloyd – della quale il sito www.assicurazionegenialrca.com richiama la denominazione – che ha confermato che il contratto era falso e che perciò il veicolo non era coperto da polizza.
Ricostruita la vicenda, gli agenti hanno contestato la truffa al 31enne che peraltro, dagli accertamenti svolti dal Nucleo Antievasione tributi locali, non è censito alla Camera di Commercio e non ha presentato dichiarazione dei redditi. In caso di condanna, all’uomo, oltre a tre anni di reclusione, può essere inflitta anche una multa fino a mille euro.
La vicenda testimonia una pratica che purtroppo non è inconsueta sulla Rete: l’indicazione della Polizia locale di Modena è quella di valutare con la massima attenzione le offerte e di affidarsi a operatori riconoscibili, diffidando delle insistenze dei soggetti ai quali ci si rivolge e impiegando il tempo necessario per compiere le opportune verifiche sulle proposte online.