Li aveva definiti “avvoltoi senza scrupoli” il sindaco Fernando Ferioli, e ora dall’opposzione si replica punto pe r punto alle sue accuse. Il tema è l’ultimo scandalo che vede al centro Finale Emilia, il sospetto che nella ricostruzione delle scuole medie sia stato usato cemento depotenziato. A prendere carta e penna è il candidato sindaco del centrodestra Sandro palazzi, che scrive: “A proposito della Scuola Media “Cesare Frassoni”, nella mia ultima dichiarazione pubblica ho parlato di “uomo solo al comando”. Ora siamo alla totale disperazione. Tale è infatti l’unica motivazione che può attribuirsi alle incredibili ed assurde ultime dichiarazioni-accuse del Sindaco uscente.
Incredibili ed assurde in quanto avvenute senza che nessuno e tanto meno il sottoscritto avesse imputato a sua personale responsabilità l’ulteriore scandalo che ha coinvolto Finale Emilia, per il caso del cemento “impoverito” della Scuola Cesare Frassoni.
A Napoli – ironizza Palazzi – si direbbe “lui se la canta e lui se la suona”.
Piuttosto, questo attacco privo di senso alcuno contro le opposizioni, senza, neppure il coraggio di indicare il destinatario, sa tanto di ultimo disperato colpo di coda, a fine campagna elettorale, da parte di quella maggioranza da cui il Sindaco uscente è stato sostenuto nell’ultimo mandato.
Mandato – illustra il candidato di centrodestra – al termine del quale è emerso in tutta la sua gravità il fallimento politico-amministrativo di chi ha governato la nostra Comunità, al di là ed oltre le inchieste che hanno portato Finale Emilia agli “onori” della cronaca nazionale ed alle dimissioni di tutti gli assessori nominati dallo stesso Ferioli. Dimissioni di cui Ferioli ad oggi non ha mai spiegato il motivo, che, invece, i Finalesi tuttora attendono, anzi pretendono di conoscere.
Quanto alle Scuole “Cesare Frassoni” voglio ricordare al Sindaco uscente la verità che, nonostante le sue “grida” scomposte, rimane, indelebile, scolpita nei fatti e nei documenti.
Il sottoscritto ha firmato l’esposto del 2015 sulla scuola, nel quale si contestava il cosiddetto “spacchettamento” della parte progettuale (210.000 euro totali). Metodo che consente di evitare la gara pubblica, cioè esattamente quel meccanismo finalizzato a garantire pari opportunità a tutte le imprese partecipanti e, nel contempo, a tutelare la nostra comunità da costi ingiustificati e/o eccessivamente onerosi.
Nell’esposto si contestava il “metodo” dei 40.000 euro, cioè la suddivisione dell’intero importo per 5, “spacchettando” l’unica progettazione in altrettante, relative ad ogni singolo aspetto progettuale, per un valore al di sotto dei 40.000 euro ognuno, così aggiudicando il lavoro direttamente.
Era questo il modo di tutelare gli interessi dei cittadini di Finale?
Noi riteniamo assolutamente no!
Sempre il sottoscritto, in Consiglio Comunale, unitamente all’intera minoranza, si è opposto strenuamente alla possibilità che il Presidente della Commissione di gara del Comune, dell’epoca, dopo di aver ricevuto una sanzione di natura amministrativa, decidesse su di un’opera così importante per la nostra Comunità.
Ci siamo opposti e ne – rivendica Palazzi – andiamo orgogliosi, nell’interesse dei cittadini di Finale, perché ritenevamo che quel funzionario non avesse i requisiti.
Ma fu il Sindaco uscente a garantire sulla sua onestà e correttezza.
Tutto questo poco giorni prima che quel funzionario venisse arrestato per la nota vicenda, conclusasi con la sua condanna con rito abbreviato.
E che dire, della, apparentemente incredibile, caparbietà del Sindaco uscente e della sua amministrazione nel voler inaugurare la Scuola Frassoni ancor prima della sua ultimazione, senza attendere le certificazioni, le agibilità previste e addirittura l’arrivo del mobilio?
E tutto questo immediatamente a ridosso della campagna elettorale?
Queste – insiste il candidato di centrodestra – e molte altre sono le domande alle quali Ferioli, anziché urlare al vento dovrebbe rispondere. E con lui la maggioranza che lo ha sostenuto negli ultimi 5 anni.
Ma ormai è tardi.
Le loro risposte non interessano più nessuno, così come le patetiche recriminazioni, e gli insulti agli avversari nella competizione elettorale.
I nostri concittadini hanno capito sin troppo bene la realtà di quanto accaduto in questi 5 anni e non si fanno certo fuorviare da “tirate melodrammatiche” e “sparate dialettiche nel mucchio”.
I nostri concittadini stabiliranno chi in questi ultimi anni ha “sputtanato” Finale Emilia.
Lo faranno il 5 giugno, quando porranno la parola fine a questa che – da autentico dramma istituzionale, la stessa amministrazione che ne è stata causa è riuscita a trasformare in farsa, alimentata, in piena campagna elettorale, da un Sindaco che, abbandonato dal suo stesso partito, tanto da non essere ricandidato, con le proprie esternazioni vorrebbe distrarre l’opinione pubblica dalle proprie responsabilità politico-amministrative e dal giudizio degli elettori. Finale – chiude Palazzi – vuole, con tutte le proprie forze, voltare pagina e chiudere definitivamente quello che è stato uno dei più oscuri capitoli della propria storia. E lo farà”
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