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Estorceva denaro a imprenditore finalese: arrestato pregiudicato

da | Giu 3, 2016 | In Primo Piano, Finale Emilia, San Felice sul Panaro, Lo sai che... | 0 commenti

Estorceva denaro a imprenditore finalese: si è conclusa con l’arresto in flagranza per il reato di estorsione, una nuova operazione di polizia giudiziaria del Commissariato P.S. di Mirandola, condotta dal personale del Settore Anticrimine e coordinata dalla Procura della Repubblica di Modena.

“La vicenda, che ha avuto inizio molto tempo addietro, ha visto coinvolto un ex imprenditore di Finale Emilia, taglieggiato da tempo da un pregiudicato di nascita siciliana, ma di fatto cresciuto ad Aversa (Caserta) e da tempo trapiantato ed inserito nel territorio della Bassa Modenese” afferma in una nota la vice questore aggiunto della Polizia Laura Amato, dirigente pro tempore del Commissariato di Mirandola.

L’uomo, 39 anni e residente a Finale Emilia, non appena scarcerato nel gennaio di quest’anno, ha subito contattato la vittima per chiedergli di incontrarlo al fine di fargli restituire un’importante somma di danaro, circa 40.000 (quarantamila) euro, presunto debito di lavoro contratto anni addietro assieme a un altro imprenditore locale, un trentasettenne originario di San Felice sul Panaro.

“Questa brutta storia come detto, era cominciata anni prima, allorquando l’imprenditore finalese aveva chiuso la propria ditta e quello sanfeliciano aveva preteso il pagamento di materiali, di fatture e di tasse – a suo dire – come da pregressi accordi verbali” continua la Amato.

La storia del preguidicato che estorceva denaro a imprenditore finalese continua così: “Il finalese aveva anche corrisposto svariate migliaia di euro, soprattutto quando l’invito a pagare era arrivato anche dal 39enne: questi, accampando amicizia con entrambi gli imprenditori, si era inserito in quella che poi è stata individuata come un’estorsione, e dichiarando più volte la presenza di alcuni albanesi intenzionati a malmenare l’imprenditore, era riuscito in almeno tre circostanze a farsi consegnare circa 3000 (tremila) euro, nonché a far promettere di saldare il presunto debito entro la fine del 2015” dichiara la dirigente della polizia.

L’estorsore, con telefonate e incontri, nel 2016 ha quindi ripreso a pretendere del danaro dal finalese come già aveva fatto nell’anno 2015, accampando quale motivazione la presenza degli albanesi, uno dei quali presentatosi anche ad un incontro dell’estorsore con la vittima, e minacciando ritorsioni nei suoi confronti e della sua famiglia.

“La vittima, esasperata da queste richieste, seppur impaurita ha chiesto consiglio ai poliziotti del Commissariato di Mirandola i quali, nonostante alcune ritrosie iniziali, sono riusciti a far formalizzare la denuncia e ad avviare immediatamente accertamenti ed indagini che hanno permesso di contestualizzare al meglio i contorni della vicenda, nonché i profili del mandante e dell’esecutore” racconta la dirigente del Commissariato, “ma le difficoltà sono state diverse, anche perché si è reso necessario monitorare costantemente sia l’estorsore ma soprattutto la vittima, al fine di scongiurare possibili pericoli”.

Dopo aver predisposto ogni singolo accertamento ed aver fatto in modo che l’estorsore consegnasse documentazione contabile del mandante alla vittima, è scattato il blitz dei poliziotti che hanno arrestato l’estorsore e recuperato la somma di 1000 euro appena consegnata e la documentazione contabile del mandante. Il 39enne, al momento dell’arresto si trovava sottoposto alla misura di sicurezza dell’obbligo di dimora cosicchè il G.I.P., ravvisando gravi indizi di colpevolezza, ne ha immediatamente convalidato l’arresto disponendone il trasferimento presso il carcere Sant’Anna di Modena ove si trova tuttora.

Per quanto concerne il mandante, verosimilmente individuato nell’imprenditore sanfeliciano, è stato per il momento indagato in stato di libertà e sono tuttora in corso accertamenti e verifiche anche in virtù del fatto che, nell’interrogatorio di garanzia disposto dalla Procura la persona si è rifiutata di rispondere.

Riguardo gli albanesi più volte tirati in ballo dall’estorsore, sono in corso tutti gli accertamenti di polizia possibili, al fine di individuarne la generalità e le eventuali responsabilità nella vicenda giudiziaria.

 

 

 

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