MODENA – La pandemia Covid-19 farà crollare gli scambi commerciali delle nostre eccellenze agroalimentari, interrompendo la fase di crescita fatta registrare negli ultimi anni che aveva compensato la stagnazione della domanda interna.
Sulla base delle previsioni del WTO, il Made in Italy agroalimentare potrebbe ridursi complessivamente di oltre 4 miliardi. Un ammontare di poco inferiore al totale delle esportazioni di settore destinate annualmente al mercato statunitense. Anche le stime della Commissione Ue sono preoccupanti. Le esportazioni europee di vini, ad esempio, potrebbero far registrare un calo del 14%.
“Aceto Balsamico dop e igp, Parmigiano Reggiano, Zampone, Cotechino e Mortadella, e poi la Pera igp, le Ciliegie di Vignola e le Amarene brusche: i nostri prodotti di eccellenza subiranno una battuta d’arresto nei mercati internazionali e non solo, dal momento che anche la domanda interna è in fortissimo calo a causa della chiusura della filiera horeca” è il commento del presidente di Confagricoltura Modena Gianfranco Corradi.
“E’ una prospettiva che richiede un’assunzione di responsabilità da parte di tutte le componenti della filiera – dichiara Corradi – poiché la crisi non sarà di breve durata. Per salvaguardare l’attività economica e l’occupazione è necessario riconquistare gli spazi oggi occupati dalle importazioni, promuovendo il consumo dei nostri prodotti, anche quando la fase più acuta dell’emergenza sanitaria sarà finalmente alle spalle.”
In questa direzione va il nuovo e-commerce sviluppato da Confagricoltura Emilia Romagna che raccoglie in una vetrina virtuale, pronta all’acquisto e con consegna a domicilio, vari prodotti agroalimentari. Foodelizia.it, questo il nome del portale, si ispira ai valori di qualità, affidabilità, velocità di consegna, gusto, genuinità e convenienza. Un canale privilegiato e alternativo alla grande distribuzione, soprattutto in tempi di emergenza sanitaria come l’attuale, con una vasta gamma di eccellenze agroalimentari del nostro territorio rigorosamente selezionate direttamente dai produttori, abbracciando la filosofia della filiera corta, per abbattere i costi ma non la qualità.