Un pacchetto di una ventina di opere viarie di importanza strategica per la competitività di alcuni dei principali distretti industriali regionali di rilevanza internazionale, in grado di mobilitare investimenti pubblici per un importo complessivo di circa 3,9 miliardi di euro, dando così una spinta decisiva alla ripartenza della “locomotiva Emilia-Romagna” dopo l’uscita dalla fase critica dell’emergenza Coronavirus.
La Regione Emilia-Romagna torna a insistere sul nodo cruciale delle opere pubbliche e lo fa con una lettera che l’assessore alle Infrastrutture e trasporti, Andrea Corsini, ha indirizzato alla ministra competente, Paola De Micheli, con il pressante invito ad accelerare la ripartenza di una serie di interventi infrastrutturali – strade ed autostrade – in agenda da tempo e il cui percorso rischia di subire un ulteriore rallentamento a causa dei contraccolpi della pandemia.
Un intervento, quello di Corsini, in sintonia con la proposta avanzata dal presidente Stefano Bonaccini in sede di Conferenza Stato-Regioni per lo sblocco immediato degli investimenti pubblici già programmati da Anas e società Autostrade sul territorio dell’Emilia-Romagna e che potrebbero essere avviati in tempi rapidi, innescando così un feedback positivo dell’economia regionale.
Si tratta di infrastrutture di importanza strategica per la mobilità e l’economia dell’Emilia-Romagna come il Passante di Bologna, la bretella Campogalliano-Sassuolo e l’autostrada Cispadana, accanto ad altre opere viarie di minore impatto socio-economico ma di grande rilevanza sul piano locale come, tra le altre, la tangenziale di Mirandola o la Complanare nord tra Bologna-San Lazzaro e Ponte Rizzoli.
“Nella difficile situazione che stiamo vivendo- sottolinea Corsini– la realizzazione di alcune delle principali opere viarie programmate sul territorio regionale può rivelarsi un fattore decisivo per favorire la ripartenza dell’economia regionale e la competitività dei più importanti distretti industriali dell’Emilia-Romagna, in primis ceramiche e biomedicale. Per questo ci sentiamo in dovere di rivolgere alla ministra De Micheli un pressante invito ad accelerare il più possibile le procedure per la progettazione degli interventi, l’affidamento dei lavori e l’avvio dei cantieri. Bisogna dare una risposta positiva nei tempi più rapidi possibili alle esigenze espresse dal territorio, anche in vista della ripresa dell’apparato produttivo dopo il blocco delle attività economiche imposto dall’emergenza sanitaria”.
Tra le opere immediatamente cantierabili di competenza Anas citate nella lettera sottoscritta da Corsini figurano il Nodo stradale di Casalecchio di Reno-stralcio nord e la tangenziale di Reggio Emilia. Per entrambe si auspica un’accelerazione delle procedure di gara per l’affidamento dei lavori.
Nello specifico per la tangenziale di Reggio Emilia, un’opera da 190,8 milioni di euro, Anas ha pubblicato nel novembre 2019 il bando di gara, scaduto il 20 gennaio scorso.
Per il nodo di Casalecchio, invece, del costo di circa 155,6 milioni di euro, Anas prevede di ultimare il progetto esecutivo entro il prossimo mese di giugno e di avviare la gara entro l’estate 2020.
Fra le opere di competenza di Autostrade per l’Italia, la lettera segnala l’ampliamento alla quarta corsia dell’autostrada A14 fra Ponte Rizzoli e l’interconnessione con la A14 diramazione Ravenna. Per questo intervento è già pronto il progetto esecutivo predisposto dalla concessionaria e sono state espletate tutte le fasi procedurali e approvative. Manca solo l’approvazione finale del progetto da parte della Direzione generale per la vigilanza sulle concessioni autostradali del ministero delle Infrastrutture e il conseguente inserimento dell’opera fra gli impegni convenzionali di Autostrade. Un investimento di circa 330 milioni di euro, a cui si aggiungono 29,5 milioni di opere di adduzione a cura degli enti locali.
Tra gli impegni compresi nella concessione di Autostrade figurano alcuni altri interventi in avanzato stato procedurale. Tra questi i lavori di completamento sulla viabilità connessa all’A14 nel tratto Rimini Nord-Cattolica (circa 25 milioni di euro). Autostrade ha indetto la gara e ha già avviato l’esame delle offerte. Vi sono poi gli interventi Prevam della Variante di Valico (circa 80 milioni di euro): per alcuni la gara è in corso, per altri il progetto esecutivo è in attesa di approvazione da parte del ministero.
Per quanto riguarda, poi, la complanare sud di Modena (circa 52 milioni di euro), Autostrade sta completando la verifica del progetto esecutivo, che successivamente sarà trasmesso al ministero per l’approvazione definitiva e dell’avvio della gara.
C’è poi un secondo blocco di opere in corso di progettazione o in fase di approvazione per le quali viene auspicata un’accelerazione delle procedure, in vista di un rapido accantieramento dei lavori. Nel dettaglio per quanto riguarda le opere di competenza Anas, che ammontano nel loro complesso a quasi 280 milioni di euro, si fa riferimento alla SS12 tangenziale Mirandola II lotto I stralcio; SS727 bis tangenziale di Forlì III lotto; SS9 Variante di Castel Bolognese; SS3bis (E45) galleria Lago di Quarto; SS16 tangenziale di Ravenna adeguamento piattaforma e opere d’arte; interventi di razionalizzazione ed adeguamento delle intersezioni a raso lungo la SS309 “Romea” – I Stralcio dal Km. 24+300 al Km. 52+800.
Per quanto riguarda le opere di competenza di Autostrade, come noto la priorità per la Regione Emilia-Romagna è il Passante di Bologna (circa 594,75 milioni di euro). Al momento si è ancora in attesa del riavvio della Conferenza di servizi dopo il forzato stop, anche in forma telematica.
Strettamente legati alla risoluzione del nodo bolognese ci sono poi l’ampliamento della terza corsia dell’autostrada A13 (492 milioni) e la realizzazione della complanare nord fra Bologna-S. Lazzaro e Ponte Rizzoli (83 milioni). Per entrambe le opere c’è il progetto definitivo, in attesa di approvazione da parte del ministero e del successivo avvio del procedimento di localizzazione urbanistica.
Sempre in tema di concessioni autostradali, nella lettera si segnala l’estrema urgenza della soluzione del problema legato alla società Autostrada del Brennero, dalla quale discendono la realizzazione della terza corsia nel tratto compreso tra Verona Nord e l’intersezione con la A1 (350 milioni di euro). In stand by, infine, il closing finanziario della bretella autostradale Campogalliano-Sassuolo, in fase di accantieramento (514 milioni di euro), e la sostenibilità del Piano economico e finanziario dell’autostrada regionale Cispadana, l’opera di maggiore rilevanza economica (circa 1.300 milioni di euro). Opere entrambe di fondamentale importanza per il sistema produttivo dell’Emilia-Romagna.