La costruzione dell’autostrada regionale Cispadana è al centro di un’interrogazione presentata da Silvia Zamboni. La consigliera di Europa Verde chiede all’esecutivo di viale Aldo Moro “se sia stata avviata la nuova analisi costi-benefici” annunciata dal presidente Stefano Bonaccini lo scorso novembre e “chi sia stato incaricato di svolgerla”.
La capogruppo, inoltre, domanda che tipo di rapporto ci sia tra questa nuova analisi e quella già effettuata, contenuta nello studio d’impatto ambientale. Non solo. Domanda “se coinvolga, opportunamente, anche gli aspetti complessivi trattati nello studio d’impatto ambientale”, “se sia previsto il coinvolgimento della struttura interna della Regione deputata alla Via e alla Vas” e “se prenda in considerazione, in termini comparativi, un moderno tracciato alternativo che si potrebbe realizzare collegando i tratti a scorrimento veloce già esistenti”.
Per la consigliera di Europa verde, infatti, “la realizzazione di un tracciato stradale a scorrimento veloce, in parte già esistente, ottenuto collegando i tratti oggi mancanti, permetterebbe di costruire una via di comunicazione al servizio delle comunità, rispondendo alle esigenze del traffico locale e limitando al contempo l’impatto ambientale e il peso economico dell’opera”. E spiega: “Nel tratto tra Ferrara e Reggiolo, rispetto ai 67 chilometri previsti dalla nuova autostrada, sono già presenti cinque chilometri della tangenziale di Finale Emilia, con annesso ponte sul Panaro, più altri 15 di strada a scorrimento veloce da Sant’Agostino a Ferrara. Nella tratta Reggiolo-Parma, non prevista dal progetto attuale, su un totale di circa 34 chilometri sono già esistenti strade a scorrimento veloce per 18 chilometri, tra Guastalla e Brescello, e per 4 nella tangenziale di Reggiolo”.