Passa in Aula la risoluzione del Partito democratico sulle misure per il rilancio economico e sociale da adottare una volta superata l’emergenza. Nell’atto si chiede di rinforzare e innovare le politiche regionali su sanità, welfare, mobilità sostenibile e attività produttive. Palma Costi, prima firmataria della risoluzione, ha spiegato: “Dobbiamo fare i conti con la ripartenza, per questo nella risoluzione chiediamo di concentrarci su alcuni punti fondamentali per il rilancio del lavoro e delle imprese”. Sarà necessario, ha sottolineato Costi, “lavorare in un’ottica di sostenibilità: ricerca e innovazione saranno le parole chiave”. La digitalizzazione dovrà essere intesa come “nuova modalità di agire, fondativa di un modo di lavorare”, mentre la “formazione non sarà riservata solo ai lavoratori ma anche agli imprenditori e ai liberi professionisti”. Nella risoluzione si chiede quindi lo “sblocco immediato degli investimenti pubblici di tutti gli enti che agiscono sul territorio regionale”. Fra i macrostrumenti individuati, “i fondi europei Por Fesr e Fse assegnati nella nuova programmazione 2021-2027 a Regioni virtuose come l’Emilia-Romagna” e la “semplificazione”. Su questo punto, ha insistito Costi, “l’Assemblea legislativa dovrà giocare un ruolo attivo, con nuove norme, procedure e modalità per sostenere una ripresa virtuosa e veloce”.
Silvia Piccinini (Movimento 5 stelle) si è dichiarata d’accordo con la risoluzione per quanto riguarda il tema degli investimenti pubblici ma critica sul fatto che nel tavolo degli specialisti non sia contemplata la presenza di esperti in medicina ambientale che potrebbero indagare sulla possibile correlazione tra Covid e inquinamento. Il suo voto è quindi favorevole per quanto riguarda il dispositivo, ma contrario riguardo alle premesse.
Sì alla risoluzione Pd anche da ERCoraggiosa, Europa Verde e Lista Bonaccini.
No invece alla risoluzione a prima firma Stefano Bargi (Lega) che chiedeva di attivare “il ricorso al credito d’imposta per l’abbattimento dei costi fissi”, “contributi per dare sollievo alle attività che hanno un magazzino deperibile” e “l’azzeramento o la riduzione dell’Irap per le microimprese, che si stanno indebitando in modo preoccupante”, ha spiegato il consigliere, aggiungendo che “la scelta del governo di ricorrere al debito alle imprese non può essere l’unica strada”.
Respinta anche la risoluzione di Daniele Marchetti (Lega) che chiedeva una campagna informativa sull’utilizzo corretto delle mascherine, un sostegno alle aziende emiliano-romagnole nella produzione di dispositivi di protezione individuale e un aumento dei tamponi laringo-faringei affiancati da test sierologici. “Sulle mascherine abbiamo superato la fase più difficile,” ha ammesso il consigliere, “ma ora ci sono dei problemi sui guanti. Ci vuole un’informazione corretta”.
Respinta, infine, la risoluzione della Lega a prima firma Matteo Rancan che proponeva un pacchetto di misure per le famiglie con Isee al di sotto dei 30mila euro e, in specifico, “un contributo per i nuclei con bambini da 6 a 16 anni per l’acquisto di un pc portatile e dispositivi mobili per la connessione internet nonché un contributo sui mutui per la prima casa”.
“Le strategie di didattica a distanza messe in campo dalla Regione a sostegno delle famiglie comprendono già queste misure e vanno anche oltre”, ha spiegato Francesca Marchetti (Pd) ricordando il progetto per il contrasto del divario digitale e il piano di banda ultralarga da 49milioni per le famiglie.
“Pensiamo non sia opportuno prendere misure singolarmente ma contestualizzarle”, ha spiegato Marcella Zappaterra (Pd), secondo la quale nelle risoluzioni della Lega vi sono richieste parcellizzate, alcune già ampiamente discusse sia a livello regionale che nazionale, mentre nella risoluzione Pd “si cerca di guardare al futuro in maniera più unitaria”.
Non è d’accordo Michele Facci (Lega): “La risoluzione del Pd guarderà anche al futuro ma non tiene conto che il problema è oggi. Le nostre risoluzioni abbinate danno risposte concrete ora, perché l’elemento tempo è fondamentale”.
Sulla necessità di ricorrere alla nuova programmazione di fondi strutturali europei, ha insistito Lia Montalti (Pd): “Possiamo avere a disposizione molte risorse, lì la nostra regione dovrà cercare di spingere al massimo”.
Federico Amico (ERCoraggiosa) ha concordato che “tutto il percorso ha bisogno di trovare un quadro organico” e che le singole misure “non possono essere prese singolarmente”.
Secondo Giuseppe Paruolo (Pd) “il lock down non è l’unico modo per affrontare il problema ma sicuramente l’unico che si aveva a disposizione prima di pensare a nuove regole di sicurezza. Ora che siamo in una nuova fase, le misure di sicurezza vanno trasformate in modo efficace per garantire una ripresa economica”.
Silvia Zamboni (Europa Verde), infine, ha citato il rapporto Green Italy spiegando che “fare innovazione tecnologica in senso green, porterà vantaggi anche dal punto di vista occupazionale e in termini di competitività”.