Prosegue il dibattito sul programma di mandato del presidente Stefano Bonaccini presentato oggi in Assemblea legislativa. Partecipato e a tratti acceso il confronto fra i consiglieri. Alle critiche dei gruppi di opposizione hanno risposto punto per punto le forze di maggioranza.
“Parte la svolta verde in Emilia-Romagna, la lotta ai cambiamenti climatici, la transizione ecologica”, ribadisce Silvia Zamboni (Europa Verde) nel suo intervento. La consigliera chiede poi all’esecutivo che il programma di governo sia attuato con coerenza in tutte le sue parti. La tenuta del sistema sanitario come del sistema economico, sottolinea, “dipendono dall’ambiente”. Il tema del clima, aggiunge, “è legato anche al superamento delle disuguaglianze e delle fragilità sociali”. Sul tema dei trasporti, in particolare, sollecita uno spostamento graduale dalla gomma al ferro. Chiede anche all’esecutivo di investire ancora di più sulle fonti rinnovabili.
Igor Taruffi (ER Coraggiosa) ribadisce, sul tema della salute, l’importanza rivestita, anche nella fase emergenziale, dalla sanità pubblica, e in particolare dalla rete dei servizi territoriali. Parla poi della necessità, sempre sul programma di governo, di proseguire sulla strada della transizione ecologica e del contrasto alle diseguaglianze (anche territoriali, come per le aree periferiche e per quelle montane). Conferma anche la riapertura dei punti nascita chiusi negli anni scorsi.
“Siamo a un bivio, o ci pieghiamo a quanto accaduto o raccogliamo la sfida e costruiamo il futuro dell’Emilia-Romagna”, afferma in Aula Lia Montalti (Pd) ribadendo che la via da seguire non può che essere la seconda. Parla della svolta verde dell’Emilia-Romagna, “dovremo essere- sottolinea- protagonisti di questa nuova fase europea, intercettando quanti più fondi comunitari possibili”. Ha poi evidenziato l’importanza del Patto per il lavoro e del Patto per il clima.
Gianni Bessi (Pd) rileva la necessità di “supportare l’economia reale con investimenti da parte del pubblico e del privato, con particolare attenzione ai settori strategici (come ad esempio quelli della chimica, della ricerca e dell’energia)”. In questa fase, aggiunge, “è poi fondamentale una riforma delle pubbliche amministrazioni, per rinforzare il sistema”. Ribadisce, infine, la centralità, in tutti i settori, del tema della sostenibilità.
Per Massimo Iotti (Pd) è necessario, in questa fase, valorizzare il terzo settore e il sistema regionale del volontariato. Parla poi dell’esigenza, sullo stesso tema, di arrivare a una legge quadro regionale, per rinforzare questo tipo di economia, coinvolgendo questi enti nella progettazione e nella programmazione degli interventi territoriali rivolti al sociale. Il consigliere chiede anche di rilanciare il tema dell’autonomia, per “dare maggiore efficacia all’azione del governo regionale”.
Massimiliano Occhi (Lega) si sofferma sugli aspetti di tutela del territorio e dell’ambiente contenuti nel programma, puntando il dito contro la riforma che “ha indebolito il ruolo delle Province, lasciando i Comuni, specie quelli montani, senza adeguata capacità pianificatoria, con pesanti ricadute sulle imprese”. Riguardo alla montagna, reclama interventi di manutenzione idrogeologica e maggiore semplificazione burocratica, chiedendo di valutare con serietà la realizzazione di invasi quali la diga di Vetto, utili sia per l’approvvigionamento idrico che per la produzione di energia. Sollecita una revisione del Piano regionale dei rifiuti, dato che, a suo avviso, il principio “chi inquina, paga” è disatteso e che la transizione economica verso la cosiddetta “svolta green” ricade in toto sulle imprese. Senza fondi poi – conclude il leghista – non è pensabile decollino gli interventi di efficientamento sismico ed energetico da parte dei privati.
Palma Costi (Pd) richiama il valore delle istituzioni regionali, autentico “architrave del sistema socioeconomico dell’Emilia-Romagna. Rivendica, inoltre, la scelta green della Regione e invita le opposizioni a “entrare maggiormente nel merito delle proposte”. In merito alla tutela del territorio, in risposta alle critiche della Lega, ricorda come “uno dei primi atti del governo giallo-verde sia stato il taglio scellerato dei fondi per il contrasto al dissesto idrogeologico”. Infine, sul tema della semplificazione burocratica, uno degli “obiettivi più sfidanti della legislatura appena avviata”, richiama tutte le forze politiche a “un contributo fattivo”.
Marco Mastacchi (lista Borgonzoni) si sofferma in particolare sul tema della sanità, richiamando “la necessità di investimenti sui territori per i quali i fondi più a portata di mano potrebbero essere quelli del Mes”. Riguardo agli ospedali, accoglie con favore l’annuncio di nuove strutture, ma invita anche a potenziare quelle esistenti, specie investendo sul personale. Invoca poi una programmazione straordinaria delle attività per ridurre le liste d’attesa e chiede chiarezza su tempi e modalità per la riapertura dei Punti nascita montani. “La montagna- sottolinea il capogruppo- deve essere messa in condizione di competere alla pari con gli altri territori e il potenziamento delle strutture sanitarie, così come quello delle infrastrutture viarie e digitali, deve essere una delle priorità della nuova Giunta”.
Massimiliano Pompignoli (Lega) punta il dito contro “la mancanza di chiarezza sulle risorse disponibili per gli interventi delineati nel programma di mandato, che finisce per connotare il documento come un ‘libro dei sogni’. Critica, in particolare, la riforma che ha ridimensionato il ruolo delle Province e la scelta di procedere a Fusioni e Unioni di Comuni: “decisioni fallimentari e sostanzialmente affossate dall’impegno a rafforzare il ruolo delle Province e a rivedere la governance del sistema regionale contenuto nel programma della nuova Giunta Bonaccini”. Infine, una stilettata sul tema dell’autonomia regionale: “siete al governo da quasi un anno e non avete combinato nulla”.
Matteo Montevecchi (Lega) chiede un censimento degli istituti scolatici per programmare “riqualificazioni e adeguamenti strutturali al fine di garantire lezioni in presenza in un contesto ambientale adeguato”. Sempre in tema di scuola, chiede una riforma del sistema della formazione professionale e più attenzione per le scuole paritarie.