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Mirandolexit: le imprese chiedono un time out

da | Giu 15, 2020 | Mirandola, Finale Emilia, San Felice sul Panaro, Concordia, Medolla, Cavezzo, Camposanto, San Possidonio, San Prospero | 0 commenti

Rete Imprese Italia ha diramato una nota sull’argomento caldo “Mirandolexit”, che riportiamo di seguito in forma integrale:

Le polemiche che stanno sorgendo attorno all’Unione dei comuni dell’Area Nord sono il risultato di una serie di errori commessi negli anni da tutti i soggetti in causa, e la scelta dell’amministrazione di Mirandola è l’ultimo di questa catena di errori, peraltro con effetti potenzialmente letali per il futuro dell’UCMAN.

La notizia dell’intenzione del Sindaco di Mirandola di uscire dall’Unione, ha stupito le nostre associazioni, perché fino a pochi giorni fa sembrava che le intenzioni degli enti locali fossero quelle di rivedere tutto il funzionamento e l’organizzazione dei servizi in capo all’Unione, partendo dal presupposto che molto ci sia da fare e da correggere. Ma non ci si aspettava certo un cambiamento così repentino di rotta da parte del comune principale.

Non comprendiamo i veri motivi di tale decisione. Non siamo a conoscenza di studi e analisi che dimostrino i vantaggi o gli svantaggi per i cittadini e le imprese mirandolesi, piuttosto che i cittadini e le imprese degli altri comuni. Se veramente tale posizione verrà confermata anche nei prossimi passaggi istituzionali, si corre il rischio di procurare un serio danno economico e sociale a  tutta la basa modenese.

D’altra parte, è altrettanto incomprensibile che la partecipazione dei diversi comuni dell’Area a questa struttura sia stata solo parziale: lamentarsi ora, della presunta perdita di influenza dell’Unione da parte di chi non ha contribuito a rafforzarla, significa piangere lacrime di coccodrillo.

Il danno più grave, comunque, sarà la perdita di rappresentatività dell’intero territorio come abbiamo già avuto modo di ribadire in un nostro precedente intervento.

Rete Imprese, in un contesto di grave difficoltà economica come l’attuale che richiederebbe una maggiore condivisione tra le singole amministrazioni sulle modalità di intervento sociale ed economico, chiede al Comune di Mirandola di sospendere l’iter amministrativo, una sorta di “Time Out” per analizzare bene i pro e i contro, al fine di lavorare ad un progetto comune di rafforzamento dell’Unione.

Auspichiamo che da questa crisi si esca con la volontà politica di riqualificare l’Unione. Per questo chiediamo fortemente, per l’ennesima volta, che tutti i Comuni dell’Area annuncino l’intenzione politica di conferire tutti i servizi ad Ucman, convocando in tempi brevissimi i consigli comunali necessari ad approvare questo passaggio, e contemporaneamente, che l’amministrazione di Mirandola faccia un passo indietro.

In caso contrario, sono altre le questioni che si paleseranno all’ordine del giorno della politica di Mirandola e dintorni: le fusioni comunali, che configurano l’unica strada con la quale replicare a questa insensata corsa alla frammentazione. Una strada che Rete Imprese Italia ha sempre auspicato, ritenendola la migliore possibile, senza necessariamente venir meno alla Unione dei Comuni.

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