Si tratta di una combo al forno (Lo so, fa caldo. Ma se andate dritti per la vostra strada, magari di sera, il giorno dopo gusterete, freddi, sapori che vi faranno immaginare davanti a voi la Caldera di Santorini come minimo, e non un campo di mais…). Gemistà con (o senza) keftedès, cioè verdure ripiene di riso e polpette di carne, feta e carote.
vi serviranno dei pomodori a grappolo, qualche peperone verde locale, del riso, un po’ di cipolla, aglio e prezzemolo, il macinato che usate di solito – ma senza salsiccia – un pezzo di feta, qualche carota e del pangrattato.
iniziamo dalle polpettone, che devono essere grosse quanto una pesca. Mescolate la carne con le carote grattuggiate, poca cipolla e la feta sbriciolata; aggiustate di sale e pepe e, se serve, asciugatele con del pangrattato qubì (e io ci aggiungo un po’ di cannella, che fa molto Ellade!). Formate delle pallotte e lasciatele riposare. Tagliate la calottina ai pomodori e svuotateli con un cucchiaio, lo stesso fate con i peperoni. tritate aglio, prezzemolo e cipolla e mescolate il trito al riso. dopo aver aggiustato di sale e pepe (Tutto a occhio. direi, all’incirca, 6 pomodori e 6 peperoni e 300 gr di riso, ma a occhio riesce meglio. Allenatevi!); riempite gli ortaggi e sistemateli in una teglia con dell’olio d’oliva. Se avanza ripieno, adagiatelo sul fondo e riempite la teglia di acqua quasi a livello. Infornate a 200 gradi per una quarantina di minuti (ma, anche questo, a occhio). Quando sembrano quasi pronti – assaggiate il riso, per saperlo – adagiatevi intorno le polpette, aggiungete un po’ di olio e infornate altri 20 minuti. Oppure no, amici vegani. La morte di questo piatto, ottimo tiepido e superiore freddo, è un fiasco di retsina gelato e dell’abbondante salsa tzatziki – ricetta segreta disponibile su richiesta ;)