Più opportunità per i giovani. La Regione Emilia-Romagna vara il nuovo piano delle politiche giovanili, che interviene su Informagiovani, spazi di aggregazione, YoungER card. Il nuovo bando regionale, che parte il 27 luglio e si concluderà il 10 settembre, prevede registra poi un incremento di fondi di 240mila euro rispetto al 2015, arrivando così a quota 640mila. Tra le novità: un percorso di formazione in collaborazione con l’Università di Modena e Reggio Emilia, oltre a un nuovo portale web delle politiche giovanili.
Dunque, si prosegue lungo una strada che si è dimostrata virtuosa: nel 2015 il bando ha coinvolto 759 soggetti del territorio e 85mila giovani in 31 progetti.
“Il nuovo piano è frutto di un percorso di confronto con le realtà del territorio durato diversi mesi per capire le criticità e le esigenze del settore– afferma l’assessore regionale alla Cultura, politiche per la legalità e politiche giovanili, Massimo Mezzetti, che ha presentato il nuovo piano in conferenza stampa nella sede della Regione, a Bologna-. Abbiamo colto il mutamento in atto nel mondo dei giovani proponendo politiche non solo a contrasto del disagio ma anche a favore del loro agio e dei vari temi di interesse: il lavoro, la formazione, con progetti di co-working, di start up di impresa e di protagonismo giovanile nella promozione e diffusione della legalità. Le risorse per i giovani non si esauriscono in questo bando– sottolinea l’assessore- poiché i progetti giovanili verranno privilegiati anche nei bandi che riguardano cultura e legalità”.
Il bando per i giovani
Aumentano i fondi destinati alle politiche giovanili dell’Emilia-Romagna. Il nuovo bando non solo è il frutto, per la prima volta, di un percorso di condivisione, ascolto e confronto svolto dall’assessore Mezzetti con gli amministratori locali e con gli operatori, ma vedrà anche un aumento di fondi rispetto al 2015. Con circa 400.000 euro, l’anno scorso la Regione aveva finanziato 31 progetti presentati dalle amministrazioni locali per finalità legate prevalentemente alla ricerca del lavoro da parte dei giovani, all’apertura di spazi di coworking e Fab lab, al sostegno alla creatività, alla mobilità all’estero e al protagonismo giovanile, priorità di intervento confermate anche per il 2016.
Nello specifico, 400.000 euro sono destinati al sostegno di progetti legati a: inserimento dei giovani all’interno del mondo del lavoro(attraverso azioni di consulenza, orientamento, valorizzazione delle capacità professionali, assistenza nell’avvio di impresa, apertura di spazi di coworking); promozione dell’aggregazione giovanile, della cittadinanza attiva e responsabile e della cultura della legalità; valorizzazione di azioni di comunicazione / informazione nell’ambito degli Informagiovani. La spesa ammissibile va da un minimo di 8.000 euro ad un massimo di 30.000 euro.
Gli altri 240.000 euro vanno invece a finanziare esperienze e progetti territoriali di protagonismo giovanile e impegno civico, attraverso l’utilizzo dello strumento della YoungERcard che, attualmente, conta in Emilia-Romagna più di 30.000 iscritti e 180 progetti di varie tipologie, di partecipazione attiva e cittadinamza responsabile..In questo caso la spesa ammissibile va da un minimo di 5.000 ad un massimo di 15.000 euro. La compartecipazione regionale al finanziamento die progetti sarà fino a un massimo del 70%. Il bando è rivolto alle Unioni di Comuni ed i Comuni capoluogo di provincia (se non inclusi in Unioni).
Informagiovani, spazi di aggregazione, ruolo degli educatori socioculturali
La Regione, tenendo conto del continuo cambiamento del mondo giovanile, adegua spazi e strumenti per connettersi con le nuove esigenze dei giovani.
E’ allo studio con l’Università di Modena e Reggio Emilia un percorso di analisi e confronto che si svilupperà in tre fasi, tra la fine del 2016 e l’inizio del 2017. La prima riguarderà nello specifico la realtà degli Informagiovani e sarà propedeutica ad un sostanziale e necessario progetto di innovazione di questo strumento. In una giornata laboratoriale verranno illustrati i risultati di una consultazione regionale che partirà nei prossimi giorni e interesserà sia le ragazze e i ragazzi dell’Emilia-Romagna iscritti alla YoungERcard che altri che saranno coinvolti attraverso differenti canali, sia gli amministratori emilianio-romagnoli. Il confronto servirà a progettare nuovi strumenti di comunicazione, app dedicate e nuovi servizi da offrire ai giovani.
Nella seconda fase saranno invece protagonisti gli Spazi di Aggregazione Giovanile. Si discuterà del loro ruolo sul piano nazionale e locale e si confronteranno modelli di gesione e sostenibilità al fine di far emergere quelli più efficaci ed efficienti. Infine, è previsto l‘ approfondimento sulla figura professionale degli educatori socioculturali presenti negli spazi di aggregazione, sul loro ruolo e sulle nuove competenze necessarie. Il percorso sarà caratterizzato, in tutte le sue fasi, grazie alla collaborazione dell’Università, da una metodologia laboratoriale, con il contributo di facilitatori, esperti, amministratori, con l’obiettivo di condividere sia le buone pratiche che le criticità presenti nella progettazione e gestione delle politiche giovanili territoriali.
Una nuova comunicazione per i giovani: sito web e app
Opportunità di formazione e lavoro sia in Italia che all’estero, notizie relative alla casa e all’assistenza sanitaria, al volontariato e alla cittadinanza responsabile, all’avvio di imprese creative e molto altro. Saranno questi i contenuti del nuovo portale regionale dedicato ai giovani dell’Emilia-Romagna: porta d’accesso per tutte le informazioni che riguardano le politiche regionali di loro interesse. Il sito verrà presentato in autunno, sarà in versione bilingue, pensato per la navigazione con smartphone, prevede molti approfondimenti e contenuti multimediali. Legata al portale ci sarà un’app dedicata. Una parte del sito sarà anche destinata agli amministratori e agli operatori del settore che potranno consultare ricerche, dati, progetti e utilizzare una piattaforma gratuita per la formazione.
IL BANDO 2015
Bando politiche giovanili 2015 : i dati di sintesi
Uno sportello informativo sul mondo del lavoro all’interno del Campus universitario di Parma, spazi polifunzionali a Russi (RA) adibiti a biblioteca e sala prove per musicisti; corsi nel Frignano per formare studenti in grado di aiutare i compagni contro la dispersione scolastica; un progetto di mappatura della Street Art a Ferrara. Sono solo alcuni esempi delle iniziative realizzate attraverso il bando per le politiche giovanili del 2015, che ha coinvolto 759 soggetti in tutto il territorio: il 72% dei Comuni della regione, 30 Unioni di Comuni e Comunità montane, 217 associazioni, 48 imprese sociali ,43 parrocchie e oratori, 6 fondazioni, 15 distretti socio sanitari, 160 soggetti tra istituti scolastici, centri per l’impiego, aziende private. In tutto 31 progetti, che hanno coinvolto 85 mila giovani, con un contributo assegnato da parte della Regione Emilia-Romagna pari a 400.000 euro. Le risorse regionali sono risultate il 51,4 % delle risorse impiegate complessivamente.
Sul totale delle risorse complessive per il bando 2015, il 34% sono state previste per spese generali e Il restante 66% hanno coperto i costi di produzione sostenuti per l’effettiva realizzazione dei progetti.
Le aree tematiche più importanti dei progetti assegnatari di contributi riguardavano: Aggregazione (12);Lavoro (9);Cittadinanza/Partecipazione (4);Cultura/Creatività (3);Informazione/Comunicazione (3). Suddividendo i progetti per area territoriale ne sono stati presentati 2 a Piacenza, 2 a Parma, 8 a Reggio Emilia, 6 a Modena, 2 a Bologna, 2 a Ferrara, 3 a Ravenna, 4 a Forlì Cesena (3 finanziati)e 3 a Rimini.
Gli enti capofila sono stati 9 Comuni, 22 Unioni di Comuni.
Le aree territoriali che hanno previsto il coinvolgimento di un numero elevato di soggetti partner sono state le seguenti: Bologna (145), Modena (143), Parma (136), Reggio Emilia (113).
Il complesso delle azioni progettuali si sono svolte in oltre 250 luoghi distribuiti sul tutto il territorio regionale: da sale civiche comunali, sedi di istituti scolastici, spazi polivalenti, centri servizi (centro per impiego, centro famiglie, istituti formativi), biblioteche, teatri, cinema, parchi e naturalmente centri di aggregazione giovanile e Informagiovani.
Tra tutti questi spazi circa 100 sono stati i centri di aggregazione giovanile e i punti informagiovani presso cui si sono svolte le attività di progetto.
I progetti: alcuni esempi
I finanziamenti ottenuti nel 2015 sono serviti alle amministrazioni locali per realizzare molte azioni sul territorio regionale, attraverso la collaborazione dei ragazzi e delle ragazze e di altri soggetti. Nel Comune di Parma, è stato aperto, in collaborazione con Uniparma e Aster, un nuovo sportello informativo all’interno del Campus Universitario per fornire ai giovani tutte le informazioni necessarie per avvicinarsi al mondo del lavoro una volta conclusi gli studi. Anche il Comune di Ravenna ha utilizzato una parte dei fondi ricevuti per fornire ai giovani strumenti e spazi per la promozione di opportunità d’impiego coinvolgendo però, in questo caso, il centro di aggregazione giovanile Cisim, a Lido Adriano, nella gestione del nuovo spazio di coworking allestito in città. A Russi, invece, la sede dell’ex macello è stata adibita a spazio polifunzionale (biblioteca, Informagiovani, sala prove) destinato in particolare agli adolescenti e con i finanziamenti della legge 14/08 sono state organizzate lì attività di aggregazione e partecipazione.
Il Comune di Piacenza ha destinato il finanziamento ottenuto dalla Regione per i servizi svolti all’interno della Cittadella del Lavoro e della Creatività mentre il Comune di Ferrara ha realizzato, con i ragazzi, un progetto di mappatura della Street Art, di riqualificazione delle aree urbane e di diffusione di creazione di occasioni di aggregazione in contesti culturali innovativi.
Molti progetti hanno visto infatti i giovani impegnati in iniziative di educazione alla legalità e di promozione della cittadinanza attiva. Segnaliamo, in particolare, l’attività di formazione teorica e pratica per i ragazzi realizzata dall’Unione della Val D’Enza in collaborazione con Libera e le aziende agricole del territorio reggiano e i corsi promossi dall’Unione dei Comuni del Frignano per formare studenti come peer educator in grado di aiutare i loro compagni in difficoltà e contrastare la dispersione scolastica”.