C’è il panificio, la macelleria, la carrozzeria, varie attività professionali. E ancora: tabaccherie, bar, ristoranti e l’erboristeria. Il negozio di arredamenti e il lavasecco. Sono 47 le attività economiche che a San Possidonio hanno ricevuto un totale di un milione e 237 mila euro di contributo dallo Stato come credito di imposta per le aree delle Zone Franche Urbane. Si tratta di una misura di sostegno lungamente attesa e richiesta da tutta la Bassa, che ha sempre reclamato che almeno dal punto di vista fiscale non venisse vessata da richieste di tasse di impraticabile risposta. Le argomentazioni erano e sono forti: difficile produrre reddito se ti trovi un una zona spezzata dal terremoto e da catastrofi come alluvioni o trombe d’aria. Quella della Bassa è gente forte e gli imprenditori hanno le spalle larghe, ma il buon senso anzitutto fa capire che reclamare tasse per Bologna e Roma come se niente fosse accaduto non è praticabile. Ben vengano dunque gli aiuti per le zone franche urbane che ha appena varato il Ministero per lo Sviluppo Economico. A San Possidonio tutte le imprese tranne una hanno ricevuto un credito di imposta pari a 26.751 euro ciascuna. Denaro “virtuale”, perché sono soldi che semplicemente lo Stato non chiederà di incassare sulle tasse, ma che garantisce un a boccata di ossigeno.
Cosa sono le Zone franche urbane?
Con circolare 24 novembre 2015, n. 90178 (G.U. 286 del 9 dicembre 2015) è stata data attuazione all’intervento per la concessione di agevolazioni fiscali a favore delle microimprese localizzate nella zona franca dell’Emilia che comprende i territori colpiti dall’alluvione del 17 gennaio 2014 e dal sisma del 20 e 29 maggio 2012. Le Zfu sono aree di dimensione prestabilita dove si concentrano programmi di defiscalizzazione: nei limiti delle risorse disponibili le imprese possono beneficiare delle seguenti agevolazioni fiscali: esenzione dalle imposte sui redditi; esenzione dall’imposta regionale sulle attività produttive; esenzione dall’imposta municipale propria. Le agevolazioni sono riconosciute esclusivamente per i periodi di imposta 2015 e 2016.
Questop articolo è originariamente apparso sul numero 1 del magazine SulPanaro,net