“Quelli di Mirandola e Carpi sono ospedali sicuri, così come lo è il Policlinico di Modena. E siccome si tratta di strutture di straordinaria importanza per le collettività, occorre mettere da parte ogni speculazione politica e parlare, invece, di fatti concreti. Con senso di responsabilità”.
E’ quanto affermano gli assessori alle Politiche per la Salute e alla Ricostruzione, rispettivamente Sergio Venturi e Palma Costi, rispondendo ai temi posti dalla consigliera regionale Giulia Gibertoni (M5s).
“In merito a Mirandola e Carpi, stiamo parlando di due strutture- spiegano gli assessori regionali- che all’indomani delle scosse di terremoto del 2012 risultarono inagibili. I lavori di ripristino e messa in sicurezza, partiti subito, furono valutati attentamente da una apposita commissione tecnica che, decretando la sicurezza delle strutture, confermò la presenza di ogni requisito di sicurezza necessario per ospitare nuovamente pazienti e operatori sanitari. Stiamo parlando, quindi, di strutture sicure”.
“Naturalmente- proseguono Venturi e Costi- non è da oggi che questa Regione ritiene che ogni investimento fatto per aumentare il livello di sicurezza delle strutture pubbliche sia un investimento ben fatto. Ma qui stiamo parlando di elevare lo standard di sicurezza, non di creare le condizioni base. Tant’è che per l’ospedale di Mirandola ci sono già i piani operativi necessari per raggiungere l’obiettivo. E anche per quello di Carpi intendiamo andare in questa direzione”.
“Bisogna poi fare chiarezza sulla vicenda sicurezza sismica al 60%– sottolineano gli assessori regionali alla Salute e alla Ricostruzione-: è un parametro previsto dalla norma nazionale per la ricostruzione che è stato recepito in Emilia-Romagna per gli ospedali. Il 60% – fatto 100 il livello di sicurezza di un edificio nuovo realizzato secondo i più stringenti criteri antisismici – per un edificio già esistente vuol dire che oltre alla sicurezza delle persone che si trovano all’interno dell’edificio, già garantita, l’edificio stesso rimane funzionante anche dopo una scossa di media-alta intensità”.
“Infine- chiariscono gli assessori- sul Policlinico di Modena, anche questo al centro dei dubbi della consigliera Gibertoni, non possiamo dire altro se non che la pianificazione degli interventi è stata fatta da tempo, con una tempistica certa e funzionale al pieno utilizzo della struttura, secondo standard di qualità e sicurezza”
“L’Emilia-Romagna, e non da oggi- concludono Venturi e Costi- ha già dimostrato che la ricostruzione delle zone colpite dal sisma sta procedendo speditamente, sebbene resti ancora molto da fare, visti anche gli enormi problemi con i quali ci siamo dovuti confrontare”.
Gli interventi sugli ospedali di Mirandola e Carpi
I lavori negli ospedali di Mirandola e Carpi porteranno a un livello di sicurezza sismica delle strutture pari ad almeno il 60%.
Sull’ospedale di Mirandola,dopo il sisma, le diverse linee di finanziamento hanno consentito interventi che assommano a 25 milioni di euro. Ulteriori 2,7 milioni sono stati stanziati con ordinanza del Commissario n.48/2015. Relativamente agli investimenti, l’Azienda Usl ha fatto ricorso a risorse proprie per 7.788.000 euro (2 milioni di fondi statali e 5.788.000 derivanti da assicurazioni e donazioni) e pertanto non ha utilizzato quelle messe a disposizione dalla struttura commissariale, pari a 5.850.000 euro. La progettazione dei lavori prevede il raggiungimento di un livello di sicurezza pari ad almeno il 60%.
Per quanto riguarda l’ospedale di Carpi, dopo il sisma le diverse linee di finanziamento hanno portato alla realizzazione di interventi di messa in sicurezza, rispristino della struttura e miglioramento per 9.000.000 di euro.
Anche in questo caso l’Azienda sanitaria non ha utilizzato i fondi disponibili della struttura commissariale perché i lavori riguardanti la riattivazione e il ripristino funzionale erano stati portati a termine entro il dicembre 2013 con risorse europee precedentemente stanziate. L’Azienda sta lavorando ad una pianificazione complessiva del miglioramento sismico dell’ospedale che tenga conto dei nuovi edifici realizzati, della collocazione delle attività sanitarie, con un approccio di respiro molto più ampio rispetto quanto previsto dalla precedente pianificazione con l’obiettivo di portare il livello di sicurezza dell’intero complesso ad almeno il 60%.
Il Policlinico di Modena
Nell’immediata fase post sisma, con fondi europei per 14.000.000 di euro, si sono realizzati i lavori di messa in sicurezza e miglioramento antisismico.
Con i finanziamenti del Programma Opere Pubbliche sono stati previsti ulteriori lavori di miglioramento e di ripristino della funzionalità; lavori (5 lotti) per i quali sono state completate le procedure di aggiudicazione, con gare europee e senza ricorsi. L’avvio dei lavori per tutti i lotti è previsto entro l’autunno.
Ulteriori finanziamenti del Programma Opere Pubbliche sono previsti per la realizzazione di un nuovo edificio che sostituirà uno dei corpi di fabbrica non ripristinato a seguito del sisma e non più utilizzato, considerata la maggior economicità della nuova costruzione.
L’entità degli importi complessivi destinati al Policlinico è correlata anche alla dimensione della struttura ospedaliera, la cui superficie è doppia rispetto a quella dei due ospedali di Carpi e Mirandola messi assieme.